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Green pass già in scadenza, il governo studia una proroga

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Luigi Frasca
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Una situazione amara e ai limiti dell'incredibile per chi ha creduto ciecamente nella campagna vaccinale e ha fatto la terza dose di vaccino anti-Covid a settembre. Il decreto voluto dal governo a fine dicembre ha ridotto da 9 a 6 mesi la validità del green pass e ciò vuol dire che tra febbraio e marzo i primi ad aver ricevuto l'iniezione di richiamo si ritroverebbero senza la certificazione verde.

Le terze somministrazioni hanno riguardato inizialmente i più fragili e gli over 80, che a breve vedranno scadere il proprio super green pass. Il governo non si è ancora espresso sulla questione, mentre dal ministero della Salute fanno sapere che su questo problema è in corso una valutazione, ma non è stata presa ancora alcuna decisione. Le strade sono due: la prima è quella di rivedere la durata del green pass per chi ha fatto la terza dose di vaccino,facendola arrivare a 9 mesi, la seconda è quella di cambiare i regolamenti sugli obblighi di mostrare il green pass rinforzato, che per gli over 50 è necessario esibire sul posto di lavoro.

A catena, però, la problematica riguarderà altre categorie: prima i medici e gli infermieri, poi i settantenni e i sessantenni, infine tutti gli altri. Ed è arrivata una proposta per risolvere il problema da Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio: «La strada più semplice è prorogare sine die la certificazione verde per tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale. Per tutti gli altri, per chi è ancora fermo alla seconda dose, deve restare la validità di sei mesi. Se in autunno si dovesse decidere che serve la quarta dose, allora si potrà rivedere la scadenza».

Intanto ieri a Bruxelles ci sono stati violenti scontri fra polizia e no vax in una manifestazione che ha raccolto circa 50 mila persone. Partito alle 11 dalla Stazione Nord della capitale belga, il corteo è giunto un'ora dopo al Parco del Cinquantenario, dove relatori locali e internazionali hanno tenuto discorsi. Il parco si trova accanto alle principali istituzioni dell'Unione Europea ed è proprio accanto alla sede delle organizzazioni comunitarie, attorno alla rotonda Schuman, che sono iniziate le violenze. Alcuni manifestanti hanno tirato oggetti contro gli agenti, che hanno risposto con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Alcuni veicoli ed edifici hanno subito danni. Prima dell'inizio della marcia, la polizia ha perquisito i partecipanti e in alcuni casi ha trovato oggetti pericolosi, che sono stati sequestrati. Sei persone sono state arrestate prima della partenza del corteo.

Nel corso della manifestazione sono state viste bandiere tedesche, francesi, olandesi, americane, polacche e rumene. I dimostranti portavano striscioni che criticavano i governi, la vaccinazione o il certificato covid digitale e la maggior parte di loro non indossava la mascherina. Alcuni manifestanti hanno anche attaccato la sede del Servizio europeo per l'azione esterna (Eeas) lanciando oggetti e rompendo le finestre.

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