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Mezz'Ora in Più, Matteo Renzi su Quirinale e Berlusconi: "Gli hanno fatto del male"

Giada Oricchio
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Berlusconi? Sfruttato da chi dice di volergli bene”. Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, partito che conta 45 grandi elettori per l’elezione del Presidente della Repubblica (prima votazione lunedì 24 gennaio alle 15) ha rilasciato un’intervista a Lucia Annunziata, impeccabile e preparatissima conduttrice di “Mezz’ora in più” su Rai3. Dopo settimane imbullonati sulla proposta di Silvio Berlusconi al Quirinale con l’operazione “scoiattolo”, sabato il fondatore di Forza Italia e di Mediaset ha sciolto la riserva ritirando la candidatura. Per il centrodestra aveva i numeri (almeno in base alle dichiarazioni pubbliche), per il centrosinistra non li ha mai avuti e in più era un “profilo irricevibile e divisivo”.

Veto anche di Italia Viva, ma Renzi ha circostanziato meglio la sua posizione: “Non abbiamo messo il veto. Credo che Berlusconi abbia sbagliato a credere al suo circolo, al suo cerchio magico che ha messo su una roba che non stava ne' in cielo ne' in terra. La sua candidatura è dal primo giorno che non esiste. E non per le divisioni tra guelfi e ghibellini o per dibattito politico o per le sue condizioni di salute. Semplicemente non aveva i numeri per fare il presidente della Repubblica”.

 

Dopo avergli fatto gli auguri di pronta guarigione (secondo alcuni siti di informazione sarebbe ricoverato all’ospedale San Raffaele da giovedì, nda), l’ex premier ha individuato i colpevoli della “passo indietro” nella cerchia degli amici o presunti tali: “Chi vuole bene a Berlusconi avrebbe dovuto fermarlo prima, se gli vuoi bene, non lo mandi a fare un’impresa che non esiste. Questo non è un modo di voler bene, è un modo di sfruttare una persona. Io non l’ho mai votato, non sono mai stato chiamato da lui o Sgarbi e ho rotto il patto del Nazareno 7 anni fa, ma oggi dico che lo hanno utilizzato per calcolo politico e gli hanno fatto del male, lo hanno illuso”.

Matteo Renzi si è detto convinto che serva un Presidente della Repubblica rappresentante di tutti: “Può essere di destra, mica deve essere per forza di sinistra, ma quando arriva al Quirinale deve essere filoatlantico e filoeuropeista. Berlusconi non aveva quel profilo, ma al di là di questo non aveva i numeri. Si è discusso inutilmente per un mese. Non escludo Draghi al Colle ma solo con accordo politico, non si va al Quirinale contro i partiti”. Un suggerimento neanche troppo velato all’attuale inquilino di palazzo Chigi affinché “faccia qualche iniziativa” (cioè alzi il telefono) alla caccia di voti.

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