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Cortocircuito M5s, vogliono "processare" Fraccaro ma è uno dei probiviri chiamati a giudicare

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Ogni giorno ce n'è una per il Movimento 5 Stelle. Nella galassia grillina è scoppiato il caso Riccardo Fraccaro, deputato ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che è finito a rischio procedimento disciplinare per aver incontrato alcuni giorni fa il leader della Lega Matteo Salvini, a Roma, per parlare di Quirinale. Una riunione avvenuta "senza il mandato dei vertici" M5s. 

 

Fin qui, tutto nella "norma" grillina. Ma il fatto surreale è nel collegio dei probiviri 5 Stelle insieme a Jacopo Berti e dalla ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone c'è anche lo stesso Fraccaro che potrebbe essere chiamato a giudicare se stesso (rischia l'espulsione o provvedimenti più lievi).

 

Secondo quanto riportato da alcuni retroscena smentiti dal diretto interessato, Fraccaro avrebbe promesso a Salvini i voti di Parole Guerriere e Italia Più 2050, i think tank che fanno capo ai sottosegretari Dalila Nesci e Carlo Sibilia, per sostenere la candidatura di Giulio Tremonti al Colle. "Vorrei chiarire che non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica", afferma Fraccaro, che poi precisa: "La conversazione" con Salvini "ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il Presidente Conte. Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Giuseppe Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro Presidente della Repubblica".

Smentiscono l'operazione Tremonti, ovviamente, anche Sibilia e Nesci. Eppure, ieri sera nel corso dell’assemblea dei deputati grillini, il capogruppo Davide Crippa - senza citare Fraccaro - aveva invitato i colleghi a non intraprendere iniziative solitarie sul Quirinale: un messaggio che a molti sembrava indirizzato proprio all’ex sottosegretario a Palazzo Chigi. 

 

A spezzare una lancia per il brillino è arrivata la nota di Matteo Salvini. "I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili - ha dichiarato il leader della Lega - Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto". 

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