Di Maio aspetta la debacle di Conte per riprendersi il M5s
Molti tra i deputati cinque stelle, con le loro incapacità, non potrebbero manco pulire i bagni, delle mie aziende». In qualche modo, nonostante le possibilità di vittoria si stiano assottigliando per Silvio Berlusconi, fa ugualmente sorridere sentir echeggiare quelle parole. Declinando lo stato d’animo attuale del Cavaliere, potrebbe venirci in supporto forse l’Eraclito pensiero, con il più famoso tra i «Panta rei». Tutto scorre e aggiungiamo noi, si dimentica in grande fretta, nell’alveo della politica.
Ora paradossalmente, potrebbe essere proprio l’orda gialla tanto denigrata, a sublimare il sogno di una vita berlusconiana. Quei voti mancanti potrebbero arrivare proprio dal Movimento. Non solo dai fuoriusciti ma anche e soprattutto, da autorevoli esponenti stellati, ancora pienamente in carica.
Il perché è presto spiegato. Anzi, a spiegarlo ancora meglio e con lunghe telefonate, pare essere proprio Alessandro Di Battista. Pare che il Dibba sia molto preoccupato per la salute cagionevole del Movimento e dipinga, con amici e giornalisti, scenari apocalittici. Una sorta di big bang pentastellato, con tanto di sparizione. Una debacle sulla non scelta del candidato al Colle metterebbe in croce, una volta per tutte, quel Conte Giuseppe, mai pienamente amato.
In 70 pronti a tutto per mandare a casa Conte, bomba M5s sul Quirinale
Ed è qui che si gioca la partita. La mancanza di posizionamento dei 5stelle, con conseguente caduta agli inferi, sarebbe ascrivibile al solo Giuseppi.Sarebbe lui dunque, ad infrangere il sogno originario di Gianroberto Casaleggio. Figuriamoci poi se venisse mai incoronato sul gradino più alto delle istituzioni, il nemico giurato dei grillini.
Se Berlusconi davvero riuscisse nell’impresa Quirinale, sopraggiungerebbe il momento di regolare i conti internamente, una volta per tutti. Con i gruppi che a gran voce e senza tentennamenti, riconoscerebbero Luigi Di Maio, come solo ed unico leader del Movimento. Di Maio che riprenderebbe le redini di un Movimento fiaccato nel consenso ma compatto come mai prima, nella leadership.
«Conte è un cavallo di Troia, mandatoci dal Pd» sostengono alcuni deputati campani. Scenari impensabili fino qualche mese fa ma che segretamente, prendono sempre più corpo. «Talvolta bisogna morire un po’ per tornare a vivere». A dirlo non era Di Maio bensì tale Charles Bukowski.