Settanta grillini pronti a tutto per mandare a casa Conte. Bomba M5s sul Quirinale
Altro che "pieno mandato" per trattare sul Quirinale, per molti grillini il voto per il presiedente della Repubblica sembra essere l'appuntamento giusto per rottamare Giuseppe Conte. Dietro un'unione d'intenti "di facciata" nel Movimento 5 Stelle continua la guerra intestina, sintomo della quale è la richiesta di far partecipare i capigruppo a tutti gli incontri in vista del voto per il Colle.
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Le correnti che sperano di far tornare l'avvocato del popolo nel suo studio legale studiano il "delitto perfetto" nel segreto dell'urna quirinalizia, scrive il Giornale che rivela: "Deputati e senatori grillini da qualche giorno fanno i conti con il pallottoliere dei possibili franchi tiratori, soprattutto se si arrivasse alla quarta votazione senza l'accordo ampio auspicato dai giallorossi. Nel gruppone stellato c'è chi continua a parlare di trenta partenti pronti a votare chiunque, purché non in linea con le indicazioni di partito."
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Un fenomeno endemico nella galassia M5s, in particolare al Senato, dove una ventina di battitori liberi non seguirebbero le indicazioni di nessuna corrente. "E poi c'è il peso di Luigi Di Maio. Le truppe del ministro degli Esteri, tra Montecitorio e Palazzo Madama, si ingrossano giorno dopo giorno" e non certo per rafforzare la leadership dell'ex premier, fragile dal primo momento.
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"Chi tiene il conto delle possibili fughe arriva a ipotizzare anche una settantina di franchi tiratori" che potrebbero avere un peso non da poco anche per il destino della candidatura di Silvio Berlusconi che ha già iniziato il pressing telefonico a caccia di grandi elettori.