trattative serrate
"Posso farcela", scatta l'operazione Scoiattolo. Il piano di Berlusconi per il Quirinale
Scatta l'operazione Scoiattolo. Silvio Berlusconi vuole giocarsi la carta Quirinale e confida a chi l'ha sentito nelle ultime ore: "Posso farcela". L'obiettivo è la quarta votazione, quella a partire dalle quale non è più richiesta la maggioranza di due terzi, e il presidente di Forza Italia ha già iniziato una "campagna elettorale" a 360 gradi per pescare voti nel gruppol Misto, soprattutto tra gli ex M5s, ma anche a sinistra, a cominciare da Italia Viva, riporta Qn.
Ma perché operazione Scoiattolo? La denominazione riporta alla manovra lanciata da Berlusconi nel 2018 per strappare al Movimento 5 stelle i parlamentari far cadere il governo gialloverde. In che consiste? Si tratta della "caccia uno ad uno dei potenziali elettori in Parlamento che dovrebbero portarlo a superare la quota dei 505 - maggioranza assoluta degli aventi diritto - dalla quarta votazione per il Quirinale, visto che i due terzi richiesti nelle prime tre sono pressoché impossibili" spiega il Corriere che fa sapere che il Cav farà tutto in prima persona: martedì 11 gennaio sarà a Roma e si comincerà a fare sul serio.
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Silvio sta giocando in solitaria anche perché "deluso" dai centristi e non del tutto convinto del supporto degli alleati del centrodestra, con i quali non è ancora fissato un vertice che probabilmente si farà alla fine della settimana.
Cosa ha da offrire il Cav? "Io favorirei la nascita di un governo che duri fino al 2023 con la stessa maggioranza che mi ha eletto. Da capo dello Stato posso farlo" sono le frasi attribuite a Berlusconi dal Corriere e rivolte ai possibili grandi elettori nel voto segreto che porta al Quirinale. Ma se fosse eletto Draghi, Berlusconi fa sapere che "Forza Italia uscirà dal governo".
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Intanto Berlusconi ha ricevuto il gradito supporto di Antonio Lopez, segretario del Partito Popolare Europeo. In un'intervista al 'Giornale', Lopez chiarisce che "nessuno" come Berlusconi "ha la capacità di coltivare e rendere immediatamente accessibili i rapporti personali, informali con i grandi del mondo e coltivare questi rapporti in modo costante così da essere, per forza e qualità, il protagonista e anche l’uomo indispensabile". "Penso, in tutta onestà e senza enfasi, che una presidenza di Silvio Berlusconi con un capo del governo come Mario Draghi sarebbe imbattibile e promuoverebbe l’Italia ancora più della già alta posizione di cui gode. Berlusconi e Draghi farebbero dell’Italia il Paese leader per motivi ovvi: dalla competenza al modo di fare, dalle conoscenze al patrimonio naturale degli italiani, che in questo non sono diversi da noi spagnoli".