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Quirinale, la grande chance del centrodestra dopo decenni di presidenti rossi

Francesco Storace
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Se non ora quando? Uno slogan che in effetti potrebbe andare bene anche al centrodestra in corsa per il Quirinale. Ma deve dare segnali veri di volercela fare in una competizione importantissima. Finora pare di assistere ad una sorta di surplace, nessuno scopre le carte, ammesso che ce ne siano già. 

Ma se vogliamo, le votazioni che partono alla Camera dal 24 gennaio rappresentano la grande occasione, la prima volta, la svolta vera per la coalizione e il suo popolo che potrebbe tornare a sorridere. O deve comandare solo la sinistra come accade ormai da decenni con candidati al Colle sempre estratti dal cilindro rosso? 

Ecco, dopo una trentina di anni di presidenti di centrosinistra bisognerà tentare tutto il possibile per eleggere una personalità di centrodestra al Quirinale. Anche per la tempistica. Matteo Salvini ha indicato in tre legislature – l’attuale, la prossima e la successiva – l’orizzonte temporale del prossimo Capo dello Stato e per questo la competizione è quanto mai decisiva per la politica italiana.

Per vincere è necessario che la coalizione alternativa alla sinistra sia compatta e riesca ad allacciare un dialogo con altre forze politiche per provare a creare delle convergenze. Lo diceva ieri il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana intervistato da Repubblica ed è davvero l’unica cosa seria da fare.

Ma c’è ancora tanta confusione con candidature che vanno e vengono da parte di chi non crede nell’ipotesi principale, quella di Silvio Berlusconi. Il quale è invece più convinto che mai. 

Oltre ai numeri del centrodestra ci sono in effetti quelli del gruppo misto che potrebbero decisivi. E poi bisognerà vedere cosa faranno Matteo Renzi e quei Cinque stelle che non intendono sottostare ai diktat del Pd di Enrico Letta. I voti in ballo sono davvero tanti.

Il segretario del Pd se ne è accorto e pare sia arrivato addirittura a pretendere dai Cinque stelle una sorta di Aventino nel caso in cui il centrodestra insistesse con Berlusconi. Perché non si fida dei pentastellati che potrebbero cadere in tentazione… 

Aventino per l’elezione del Capo dello Stato. Se dovesse andare davvero a finire così non sarebbe improprio parlare di irresponsabile sabotaggio delle istituzioni, e addirittura per l’elezione della massima carica della Repubblica.

Anche per scongiurare follie politiche, Fontana ha proposto di tentare la strada di un patto con Italia Viva e Cinque stelle. “Il Cavaliere è un candidato importante – ha detto l’esponente della Lega - e godrà del nostro sostegno nelle prime votazioni. Partiamo da una base di 450 grandi elettori. Sono tanti, tuttavia non bastano per eleggerlo”. 

L’allargamento ad altri soggetti politici sarebbe dunque necessario, a meno di sorprese da parte del Cavaliere. E’ probabile che nella prossima riunione del centrodestra, Salvini e Giorgia Meloni chiederanno a Berlusconi di spiegare a quali parlamentari fa riferimento per vincere la sfida. Dalla risposta potrebbe dipendere l’esito della partita.

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