Multa 100 euro anche ai vaccinati, la sorpresa nel decreto. Ma chi punisce i ritardi di Figliuolo, Stato e Regioni?
La sanzione "una tantum" di 100 euro da pagare all'Agenzia delle Entrate per gli over 50 che, nonostante l'obbligo, decideranno comunque di non vaccinarsi accende la polemica della comunità scientifica e del personale sanitario. La multa infatti viene considerata irrisoria. "100 euro, il prezzo della nostra salute. Delle nostre vite. Dei sacrifici che facciamo da due anni, soprattutto noi operatori sanitari (unici, tra l'altro, per cui vige un vero obbligo vaccinale)", si sfoga su Facebook Martina Benedetti, l'infermiera diventata uno dei simboli della lotta al Covid dopo la foto postata a marzo 2020 con il volto segnato dalle tante ore con la mascherina dopo un lungo turno di lavoro in un reparto Covid. "Per l'ennesima volta saremo noi frontliners a pulire tutto il fango derivante dall'assenza di decisioni forti e coraggiose. Scelte assurde che ricadranno sulle nostre schiene già gravate da due anni di fatica", aggiunge. Ma anche i virologi star Roberto Burioni e Matteo Bassetti ci vanno giù pesanti: "Grottesca buffonata" e "governo che si credeva serio"
Un fuoco di fila al quale Palazzo Chigi risponde con una precisazione. Alla multa 'una tantum' di 100 euro - viene spiegato - si aggiunge una sanzione da 600 a 1500 euro se l'obbligato al vaccino è un lavoratore e viene colto sul luogo di lavoro senza green pass rafforzato (da vaccinazione o da guarigione). In caso di reiterata violazione la sanzione è raddoppiata. Queste misure si aggiungono a quelle già contemplate dalle norme che hanno prescritto il green pass "rafforzato" per accedere a determinati servizi e attività (ad esempio, ristoranti, palestre, treni, autobus, cinema, teatri, stadi ecc.). In questi casi, infatti, chi è tenuto al Green pass rafforzato e quindi alla vaccinazione (indipendentemente dall'età) rischia una sanzione da 400 a 1000 euro se colto senza green pass rafforzato nei luoghi nei quali è necessario.
E c'è anche una bella (o brutta) sorpresa sul nuovo decreto. La multa riguarda anche i vaccinati, sia quelli che sono in ritardo con la seconda dose che quelli che non hanno fatto la terza entro sei mesi dalla seconda. Si legge nel documento (Art.4 Sanzioni pecuniarie) in caso di inosservanza dell'obbligo vaccinale di cui all'articolo 4-quater, si applica la sanzione amministrative pecuniaria di euro cento anche c) soggetti che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non abbiano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi Covid 19 previsti dall'articolo 9 comma 3 del decreto legge 22 aprile 2021 n.52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n.87.
La domanda allora, con gli hub strapieni, sorge spontanea: chi multa il commissario Figliuolo e lo Stato o le Regioni che non avevano le dosi necessarie o non consentivano prenotazioni in tempo utile?