la corsa al quirinale
"Draghi è un flop". Maglie all'attacco, Sallusti le dà della cretina. Nervosismo a Controcorrente
Toni accesi quelli intercorsi tra Alessandro Sallusti, direttore di Libero, e la giornalista e scrittrice Maria Giovanna Maglie durante la puntata di mercoledì 5 gennaio del talk show politico Controcorrente su Rete4, condotto da Veronica Gentili.
Tutti vorrebbero essere lo sponsor del prossimo Presidente della Repubblica, e per questo c’è grande fermento tra i partiti politici per individuare prima di altri un nome su cui puntare perché potenzialmente vincente. In studio si discute se sarà proprio “nonno” Draghi a finire al Quirinale.
“Draghi è come quella bella donna che tutti vogliono, ma che nessuno sposa. Al Quirinale non rimarrebbe nella naftalina, ma sarebbe molto attivo avendo in mano la politica estera e la politica economica” sostiene il direttore. “Draghi è la soluzione più logica, è il migliore di tutti” dice, e azzarda addirittura un secondo paragone, stavolta con il campione di calcio Cristiano Ronaldo.
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A placare questo fiume in piena di elogi corre Maria Giovanna Maglie. “Non vedo i risultati, abbiamo visto film diversi. Dal punto di vista della ripresa economica, non vedo niente. Negozi chiusi, piccole e medie imprese che chiudono, bollette spaventose, attacco alla proprietà.”
Oggi il grande assente in Consiglio dei Ministri è stato Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega. E la Maglie sostiene che non si sia presentato in cabina di regia perché pressato dagli imprenditori del nord, che non condividono i metodi adottati dal premier. È risaputo, infatti, che il Ministro del MISE rappresenta nel partito quella fetta importantissima di elettori sui quali la Lega conta molto.
Sallusti ribatte che i risultati ci sono, tant’è vero che i grandi dei grandi Paesi d’Europa (vedi Merkel e Macron) “ci hanno fatto i complimenti per come abbiamo gestito la situazione”. Germania e Francia prima d’ora non ci hanno mai detto che siamo bravi, invece oggi sì, e quindi è un gran vanto. Maglie ribatte che “i complimenti si fanno anche ai cretini”, e il direttore a sua volta: “e allora li facciamo anche a te i complimenti, io ti faccio i complimenti”.