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Covid, rivoluzione su quarantena obbligatoria e isolamento: niente più malattia coperta dall'Inps

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Doccia fredda per chi è venuto a contatto con un positivo al Covid. Come riporta il Corriere della Sera l’isolamento fiduciario per un incontro stretto non è più equiparabile alla malattia, anche se si deve rispettare una quarantena obbligatoria e si è quindi impossibilitati ad andare a lavoro (o a lavorare da casa). Negli scorsi mesi il periodo di malattia era coperto dall’Inps e il governo Draghi ha deciso di non rifinanziare la misura. 

 

 

Sul sito dell’Inps si legge che “il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 ha modificato la disciplina delle tutele previste, durante l’emergenza Covid-19, per i lavoratori in quarantena e per i cosiddetti lavoratori ‘fragili’. La nuova norma stabilisce che l’equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dai lavoratori del settore privato è riconosciuta fino al 31 dicembre 2021, a fronte di apposito stanziamento”. Dal 1 gennaio 2022 sono quindi cambiate le cose.

 

 

Dal 31 dicembre 2021 inoltre è previsto che la quarantena preventiva non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo. Fino al decimo giorno successivo all'ultima esposizione al caso, a queste persone è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare - solo qualora sintomatici - un test antigenico rapido o molecolare.

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