La variabile Silvio Berlusconi e il Covid: tutte le incognite sul Quirinale per Marzio Breda
La partita del Quirinale entra nel vivo e lo scenario è ancora poco chiaro. Nella puntata del 3 gennaio di Omnibus, programma che Flavia Fratello conduce su La7, è ospite in collegamento Marzio Breda, quirinalista del Corrriere della Sera, che analizza le incognite sul voto per il Colle: “Questa storia del Covid che può falcidiare le presenze al voto è una delle incognite che si aggiungono alla frammentazione e al fatto che non c’è ancora una regia della prossima elezione presidenziale. È una variabile aperta. Si comincerà a votare dopo il 20 gennaio, c’è ancora il tempo per negoziare e trattare, ma ci vuole una figura all’altezza. Poi c’è la variabile ulteriore, che è quella di Silvio Berlusconi, che crea un problema supplementare”.
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“Lui - spiega l’esperto giornalista - sta facendo sul serio e questa cosa può bloccare un negoziato più vasto. Se il centrodestra realmente si concentrerà, e vedremo come lo farà e con che tattica, su Berlusconi creerà ulteriori difficoltà. Non lo vedo facile al momento. Una delle cose che mi ha sempre colpito di Sergio Mattarella è che su temi critici o delicati ha sempre detto ‘ho le mie idee ma le devo tenere per me’. C’è un fatto mentale di doversi spogliare delle sue appartenenze ideali e imporsi la neutralità. Berlusconi dal 1994 ad oggi è stato un personaggio molto divisivo, non mi pare - chiosa Breda - che risponda a quei requisiti ideali che ha indicato obliquamente Mattarella nel suo discorso di fine anno”.