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Covid, troppa ideologia su virus e dad. Ora anche Draghi è nei guai: i contagi sono esplosi a scuola

Franco Bechis
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Le percentuali di crescita non sono quelle mostruose registrate l'anno scorso, ma anche quest'anno i numeri dicono che il principale moltiplicatore dei contagi Covid 19 resta la scuola e soprattutto quella dove vanno i bimbi più piccoli, nido, asili ed elementari. Fra il primo settembre e il 21 dicembre secondo i dati Iss è proprio nella fascia 0-9 che i contagi sono cresciuti di più, aumentando del 43%. E la seconda fascia di crescita è ancora scolastica: fra 10 e 19 anni i contagi sono cresciuti del 26%.

Più che in tutte le altre fasce, il triplo di quel che è accaduto nella fascia degli ultraottantenni. Siamo a percentuali inferiori di 30 volte a quel che è accaduto nell'autunno del 2020, ma oggi come allora è nella scuola che il virus si propaga di più. E ovviamente se si contagiano i più piccoli, poi diffondono al di fuori di quelle mura e mettono a rischio i più anziani come probabilmente è accaduto e sta accadendo in queste feste natalizie. Se la crescita è meno importante di un anno fa è in parte perché il clima quest'anno è stato più favorevole e naturalmente perché l'alto numero di vaccinazioni nella popolazione ha fatto una bella barriera di resistenza. Ma a dire il vero l'altro anno i vaccini non c'erano, ma il lockdown aveva protetto dai contagi gli ultraottantenni rispetto ai ragazzi in età scolastica il doppio di quel che è avvenuto quest'anno.

Dunque la scuola continua ad essere un tema su cui fare una riflessione: non si volge in sicurezza, le regole come sa qualsiasi insegnante ai bambini sono inapplicabili tanto più sono piccoli, i distanziamenti sono utopia pura e i contagi viaggiano. L'ideale sarebbe raddoppiare gli spazi riducendo il rischio, ma un po' di realismo dovrebbe fare dire che in questa situazione un po' di dad in più sarebbe saggia e non una tragedia epocale come pensa chi si oppone.

Quella della scuola sempre in presenza è una delle ideologie di questo governo. Diversa dalle ideologie del governo precedente, ma pur sempre ideologia, che non è mai un criterio sano con cui affrontare la realtà. Non stiamo a girarci troppo intorno: questo governo è ideologico tanto quello guidato da Giuseppe Conte. Semplicemente ha ammainato bandiere e ne ha issate altre. La cosa meravigliosa (ma tipicamente italiana) è che gli scienziati di governo che si inchinavano baciando le vecchie bandiere e che oggi sono più o meno gli stessi di allora non versano manco una lacrimuccia sulle amate bandiere finite nel cestino, e sono già lì genuflessi a baciare le nuove con nonchalance.

Sono due le nuove ideologie del governo di Mario Draghi: la prima è appunto quella della scuola sempre in presenza senza se e senza ma, la seconda è quella che potremmo definire “business as usual”, cioè si lasciano aperte il più possibile tutte le attività economiche. Questa bandiera ha perso un pezzettino a Capodanno con la chiusura delle discoteche, ma il principio è che gli affari non si toccano: vale più la salute del sistema economico che quella dei singoli individui. E infatti si ipotizza di accorciare le quarantene per i vaccinati e addirittura di escluderle per i vaccinati venuti a contatto con un positivo.

Le ideologie hanno la fragilità di non fare mai i conti con la realtà, e se per caso i dati sembrano contraddire quello che dici, li si piega al pensiero che si ha in testa. Per tenere alta la bandiera del “business as usual” si sostiene che l'epidemia in questo momento sia responsabilità dei non vaccinati e che se anche qualche vaccinato viene contagiato, al massimo ha una influenzina di poco conto. Non sono un epidemiologo, ma so leggere da semplice giornalista le tabelle dei bollettini di sorveglianza Iss.

Nell'ultimo del 21 dicembre si registravano in un mese 404.745 contagi: fra questi i non vaccinati erano il 34,75%. Quindi due terzi circa dei contagiati erano vaccinati. I contagiati finiti in ospedale nello stesso mese erano 12.664. Di questi il 46,93% erano non vaccinati, la maggioranza assoluta di chi finisce in ospedale è dunque di vaccinati. Nelle terapie intensive c'erano 1.379 pazienti e di questi effettivamente il 64,3% erano non vaccinati (non l'80% come si ripete in tv), più di un terzo dunque era vaccinato. Un mese prima questa percentuale era proprio 80% non vaccinati e 20% vaccinati. Quindi la curva sta cambiando sensibilmente anche nelle terapie intensive. E' cambiata da tempo sui decessi: nel rapporto se ne elencano 1998, il 42% erano non vaccinati ma la maggioranza assoluta era di vaccinati e 45 di questi avevano pure ricevuto già la terza dose.

Dunque è evidente dai dati che nel campione dei vaccinati i contagi sono più numerosi, l'afflusso negli ospedali è più numeroso, e sulle terapie intensive si creano meno problemi rispetto ai non vaccinati, ma comunque problemi gravi alle strutture ospedaliere. Liberiamo i vaccinati e diamo a una piccola percentuale di loro che però fa numeri assoluti grandi licenza di contagiare e magari anche di uccidere? Come ogni ideologia mi sembra una grande sciocchezza. E anche una grande nebbia che confonde gli errori gravi compiuti da questo governo.

Oggi abbiamo il campione dei vaccinati con due dosi erogate da più di 150 giorni che sta offrendo gli stessi numeri negativi del campione dei non vaccinati. Contagiano come loro, riempono ospedali più di loro. E anche percentualmente i dati negativi si stanno avvicinando sui due campioni. E' la dimostrazione che il vaccino non proteggeva così a lungo, ed era già visibile nelle curve di inizio ottobre. Quindi la terza dose è partita in grave ritardo per un motivo semplice: i vaccini non erano stati presi per tempo, e si è alzata fuffa per nascondere la colpa dell'esecutivo.

Ora dai primi studi emerge che la terza dose del vaccino a mRNa ha protezione di durata brevissima, non superiore ai tre mesi, forse anche meno. Bisognerebbe preparare la quarta dose invece di inseguire inutilmente con bugie quel 10% scarso di no vax: sono una quota fisiologica di ogni campagna, ma se si perde tempo a inseguire i fantasmi alla fine sfuggirà di mano il tema vero: i vaccinati diventeranno come i senza vaccino.

E si ricomincia tutto da capo rendendo inutile qualsiasi green pass che invece di aiutare l'economia del Paese la rovinerà essendo strumento alla lunga inadeguato. Niente ideologie, please. Si guarda la realtà e si cambia rotta a seconda di quel che dice. Come ha fatto Israele, che è un bel punto di riferimento.
 

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