Insultano Daniela Santanchè per il Natale in casa sua e la paragonano ai Casamonica. Haters dei giorni nostri
Roba da pazzi. Quel capotavola natalizio campeggia a casa Santanchè da una decina d’anni, ma nell’anno di grazia 2021 non si può. E giù una valanga di insulti contro una donna di successo, parlamentare ed imprenditrice, perché raduna la sua famiglia per il Natale con gli addobbi che usa abitualmente. Ma non si può, il paragone più gentile è quello con i Casamonica. È l’indivia oltraggiosa. Quella che nemmeno può più spiare perché la Santanchè non si è fatta pizzicare modello Dagospia, ma ha fotografato e postato sui social la gioia sua e dei suoi cari. Qualcuno ha cominciato a prenderla di petto per la gioia dei frustrati che non sanno come irridere chi considerano potente al posto loro.
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Lo sfogo contro la Daniela nazionale deve far riflettere, perché sembra tragicamente coerente con quella dottrina delle decrescita felice propagandata a vuoto in questi anni di presenza pentastellata nella politica. Infelici a tutto tondo, i criticatutto di Twitter e Facebook, come se chi ha una bella cosa e ornamenti da poter mettere in mostra, debba chiedere il permesso ai social per farlo. Certo la Santanchè non si spaventa per quella strada tendenza Twitter dove primeggia per il pranzo di Natale. Ma quanta pena fanno quelli che la criticano per tanto poco.
Comunque si è avuto modo di leggere qualcosa di spiritoso, il che ha allietato anche la giornata di Santo Stefano. “Il centrotavola edificato col superbonus edilizio” è simpatico, ma è il resto – il parallelismo con lo sforzo di una banda di delinquenti – quello che stona. Perché non ha alcun senso pratico, né tantomeno politico. È solo odio che non trova pace neppure nelle festività legate al Santo Natale. Stanno bene in Europa, gli haters anti Santanché: forse le rimproverano proprio la festa natalizia. Si sa, in certi contesti comunitari, ancora non va giù.
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