"organizzazione assurda"
Roma, Carlo Calenda si dimette dal consiglio comunale: incompatibile con il lavoro da europarlamentare
Carlo Calenda ha deciso di lasciare l’incarico di consigliere comunale di Roma a due mesi di distanza dalle elezioni per il sindaco della Capitale che l’hanno visto arrivare terzo al primo turno alle spalle di Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti. Dopo tre presenze su 9 sedute nell’Assemblea del Campidoglio il leader di Azione ha annunciato l’addio: “Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio Comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a Francesco Carpano che ha coordinato il programma della nostra lista. Ci ho provato - ha detto il numero uno di Azione - ma non si riesce a fare un lavoro serio. È organizzato in un modo talmente assurdo e poi è un lavoro che, per farlo bene, lo devi fare al 100% del tuo tempo. È organizzato in modo assurdo, ti avvertono delle riunioni con un giorno di anticipo. Ci sono andato, ho fatto le prime votazioni, ma è un casino che nella mia vita non ho mai sperimentato. La prima volta che sono andato all'orario prestabilito eravamo in 4”.
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Calenda ha avviato le pratiche per le dimissioni, con Francesco Carpano, della lista Calenda, che subentra al suo posto: “Francesco è un giovane preparatissimo e molto motivato che non vede l'ora di dedicare il 100% del suo tempo al lavoro in Consiglio e in particolare ai temi dei rifiuti e dei trasporti che segue da quasi due anni. Dunque largo a lui”. L’addio allo scranno di Calenda è stato commentato da Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, intervistato a Tg2 Post: “È una scelta che rispetto, lo aveva detto già in campagna elettorale, ha visto che fare il parlamentare europeo e il consigliere comunale assieme è molto complicato”.
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