Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Quirinale, pur di fregare Berlusconi sono pronti a votare Giuliano Amato. L'ultima giravolta del M5s è clamorosa

  • a
  • a
  • a

Pur di fregare Silvio Berlusconi e scongiurare il salto da Palazzo Chigi al Quirinale dell'attuale premier, sarebbero pronti a tutto, persino a rinnegare anni di dichiarazioni al veleno. Non sarebbe una novità dopo le giravolte di cui il Movimento 5 Stelle è stato protagonista negli ultimi due governi, da "mai col Pd", il "partito di Bibbiano" naturalmente, alla farsa dei due mandati  idee "cittadini" che dopo aver servito le istituzioni sarebbero dovuti tornare nell'anonimato. 

 

All’indomani della mossa di "nonno" Mario Draghi che durante la conferenza stampa di fine anno ha lasciato intendere che ritiene conclusa l'esperienza del suo governo e di puntare a essere eletto presidente della Repubblica, infiamma la corsa per il Quirinale con i partiti piuttosto glaciali sull'ipotesi. E così tornano le liste dei "papabili" per il Colle, e il nome attribuito ai grillini è clamoroso. 

 

Già, perché i 5Stelle pur di evitare che i tanti malpancisti del Movimento nel segreto dell'urna votino per Silvio Berlusconi o Anna Finocchiaro (nome di cui si parla nel centrosinistra) sarebbero pronti a scommettere per Giuliano Amato. 

Dietro alla spinta per l'ex socialista ci sarebbe la suggestione di replicare il modello Mattarella: un giudice della Consulta che diventa Capo dello Stato - scrive il Giornale che riporta il retroscena - garanzia di equilibrio. Se questo non avvenisse, infatti, Amato a gennaio diventerebbe presidente della Corte Costituzionale fino a settembre del 2022.

 

Dire che sono pronti a votare Amato equivale a dire che possono fare qualsiasi cosa pur di restare al proprio posto. Basti pensare che nel 2013, quando Amato veniva nominato giudice della Corte Costituzionale, Riccardo Fraccaro definiva "ex tesoriere di Craxi e pensionato d'oro, giudice della Corte Costituzionale ad insaputa della Costituzione", e Carlo Sibilia sbraitava contro  "lo schifo, il disgusto, l'indecenza, l'obbrobrio, l'orrore, il ribrezzo perpetrato negli anni dalla Casta politica italiana".

 

Dai blog