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Controcorrente, la profezia di Alessandro Sallusti su Silvio Berlusconi al Quirinale: cosa non accadrà mai

Federica Pascale
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“Essendoci Silvio Berlusconi in campo, il centrodestra non può non appoggiare questa candidatura.” Lo afferma Alessandro Sallusti, direttore responsabile di Libero, ospite della puntata di giovedì 23 dicembre di Controcorrente, condotto da Veronica Gentili su Rete4. “Questa candidatura entrerà in campo alla quarta votazione”. Infatti, per le prime tre serve una maggioranza molto ampia, detta qualificata, pari ai due terzi dell’assemblea. Invece, dalla quarta in poi, basta una maggioranza assoluta pari alla metà dei voti più uno. “Berlusconi potrebbe in teoria raggiungere la maggioranza semplice, ma mai quella qualificata” sentenzia Sallusti.

 

 

Di conseguenza, il centrodestra non sarebbe disponibile a votare Mario Draghi nelle prime tre votazioni poiché punterebbe alla quarta per sostenere Silvio Berlusconi. Draghi, però, ha posto delle condizioni chiare, durante la conferenza stampa di fine anno tanto chiacchierata: vuole la stessa maggioranza di governo, ampia e solida. “Finché Berlusconi resta in campo, è difficile che Draghi possa ambire al Quirinale alla prima votazione”. Mancherebbe, infatti, il sostegno di tutto il centrodestra di governo, che ha già espresso chiara la sua volontà di far rimanere Draghi a Palazzo Chigi. Certamente lo scenario è in evoluzione, ma il direttore Sallusti ha sottolineato un punto importante, un nodo da sciogliere prima possibile per avere un quadro più chiaro.

 

 

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