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Nel Lazio il Pnrr parte male. Pasticcio sulle prime nomine: selezionata una dirigente a processo

Daniele Di Mario
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Flaminia Tosini, l’ex dirigente regionale dei rifiuti rinviata a giudizio, avrebbe potuto gestire l’attuazione del Pnrr nel Lazio. La Tosini, infatti, risulta prima nella graduatoria per la selezione degli ingegneri ambientali che dovranno assistere la Regione nella gestione dei procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A stabilirlo è la determinazione n. G16032 del 20 dicembre 2021, pubblicata ieri sul numero 118 del Burl, il Bollettino ufficiale regionale. Ma difficilmente la Tosini assumerà l’incarico: ieri sera la stessa Regione Lazio che l’ha giudicata idonea, l’ha esclusa con determinazione n. 51476 proprio in considerazione - spiegano da via Cristoforo Colombo - del procedimento penale a suo carico e della conseguente sospensione decisa a suo carico dalla stessa amministrazione regionale. Ma andiamo con ordine. Il 16 marzo 2021 la dirigente della Regione Lazio e allora vicesindaco di Vetralla (Viterbo) Flaminia Tosini viene raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari insieme con l’imprenditore Valter Lozza, amministratore delle società «Ngr Srl» e «Mad Srl» operanti nel settore dei rifiuti. Secondo magistrati e carabinieri, Lozza avrebbe ottenuto indebitamente l'autorizzazione, per la società «Ngr Srl», per la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale, a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti di Roma. Tosini e Lozza vengono accusati, a vario titolo, di concussione, corruzione, turbata libertà di procedimento di scelta del contraente.

 

 

In seguito all’inchiesta, la Regione Lazio sospende immediatamente la Tosini, a cui i giudici riconoscono dopo qualche settimana una misura cautelare più blanda (l’obbligo di dimora) e che, in seguito all’inizio del processo, cominciato il 20 ottobre scorso, vengono revocate tutte le misure cautelari. Nel frattempo il 4 ottobre la Tosini si candida sindaco nel suo Comune sostenuta dalla lista Vetralla Futura: ottiene il 24,8% e viene sconfitta dal candidato del centrodestra Aquilani, che ottiene il 59,7%. Quasi due mesi dopo, la dirigente regionale sospesa partecipa agli avvisi di selezione pubblicati il 30 novembre sul portale inPA del Ministero della Funzione Pubblica per reclutare professionisti per il supporto alle amministrazioni territoriali nella gestione dei procedimenti amministrativi complessi con particolare riferimento a quelli connessi all’attuazione del Pnrr. Incarichi di collaborazione ben retribuiti: 108mila euro lordi l’anno per aiutare le Regioni ad applicare gli interventi di Pnrr di loro competenza in base all’assegnazione delle risorse assegnate dal governo. Un totale di 98 professionisti, di cui 11 per il Lazio, secondo il fabbisogno richiesto dalla stessa Regione, come si legge nella determinazione n. G16032 pubblicata ieri sul Burl. Di questi 11, 7 sono per il settore Valutazioni e autorizzazioni ambientali, uno per il settore Bonifiche, uno per il settore Edilizia e urbanistica e due per il settore Appalti. I termini per partecipare alla selezione scadono il 6 dicembre, dopodiché la Funzione Pubblica trasmette l’elenco dei candidati alle Regioni (cui spetta la selezione e il compito di stilare la graduatoria), che debbono invitare ai colloqui selettivi un numero di candidati pari al quadruplo del fabbisogno. Il Lazio invita 48 candidati su 11 posti disponibili. Gli orali si svolgono il 14 e 15 dicembre. In base ai titoli e alla prova orale la commissione di valutazione stila la graduatoria finale, recepita dal direttore della direzione regionale Affari istituzionali e Personale, Luigi Ferdinando Nazzaro, nella determinazione pubblicata sul Burl.

 

 

Gli ingegneri ambientali che aspirano a uno dei 7 posti per il settore Valutazioni e autorizzazioni ambientali sono 11 e al primo posto si classifica, con un punteggio finale di 51, proprio Flaminia Tosini. Circostanza che balza agli occhi del consigliere regionale della Lega Daniele Giannini che prepara un’interrogazione per chiedere al governatore Nicola Zingaretti se la Tosini prima in graduatoria sia la stessa persona sotto processo o si tratti di un caso di omonimia; se rientra nei casi di inconferibilità della legge Severino; se la sospensione 39/2013 a carico dell’ex dirigente regionale sia stata revocata o meno; perché, se il provvedimento di sospensione non è stato revocato, consultando l’organigramma della Regione, la dottoressa Tosini non risulta nella pianta organica. A fugare ogni dubbio interviene la giunta regionale che, con la determinazione n.51476 ieri sera esclude Flaminia Tosini dalla selezione pubblica. «La dottoressa è sospesa - riferiscono da via Cristoforo Colombo - ma può partecipare ai bandi. La sua valutazione, avvenuta anche a seguito di un colloquio, è un fatto tecnico. Ma, in virtù della sospensione e del procedimento penale in corso, la Regione Lazio ha provveduto alla sua esclusione dalla selezione». Caso chiuso in ventiquattr’ore insomma. «Ma la gestione dei fondi e delle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza in Regione Lazio parte con una gaffe», ironizza il leghista Giannini.

 

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