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Giuseppe Conte rosica per la popolarità di Mario Draghi: “Al posto suo mi crocifiggerebbero”

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A Giuseppe Conte ancora non va giù l’addio a Palazzo Chigi e il passaggio di testimone a Mario Draghi andato in scena all’inizio dell’anno. Il leader del Movimento 5 Stelle, scrive Libero, ritiene che con la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 marzo, il via libera alle inoculazioni della terza dose di vaccino arrivato un po' in ritardo e una finanziaria fuori tempo massimo e di fatto neanche discussa dal Parlamento sono tutti argomenti che avrebbero portato al massacro mediatico nei suoi confronti. Un qualcosa che non sta accadendo con Draghi. “Se oggi fossi al posto di Draghi mi crocifiggerebbero” lo sfogo di Giuseppi, che però non ne sta azzeccando una. 

 

 

Pietro Senaldi addirittura ipotizza uno scenario: “Viene il sospetto che la designazione dell'avvocato pugliese a leader sia stata un'abile mossa di Beppe Grillo e dell'attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio per liberarsi del due volte premier, bruciandolo. Con il M5S ampiamente sotto il 15%, sembra certificato che la strategia è stata azzeccata. E fortuna per lui che il guru e fondatore si morde la lingua ogni giorno, altrimenti Conte non sarebbe più leader del M5S da un pezzo”.

 

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