La memoria difensiva
Renzi si presenta in Procura e le canta ai pm del caso Open: "Avete violato la Costituzione"
Matteo Renzi si è presentato stamani davanti ai pm titolari dell’inchiesta sulla fondazione Open, Luca Turco e Antonino Nastasi, accompagnato dai suoi legali, Federico Bagattini e Giandomenico Caiazza. Presente anche il procuratore capo Giuseppe Creazzo. Il leader di Italia Viva, indagato per finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta sulla vicenda Open, ha depositato una memoria difensiva, come previsto dalla procedura all’esito della notifica della conclusione delle indagini. Renzi ha scritto anche un tweet in cui contesta le azioni dei pm: "Non ho violato la legge mentre i PM su Open hanno violato la Costituzione. Lo ha ufficializzato la Giunta in Senato ieri. E l’ho detto stamani ai PM Turco e Nastasi. Credo nella giustizia, quindi chiedo giustizia. A viso aperto come sempre".
Nell’atto consegnato alla procura di Firenze, la difesa di Matteo Renzi "contesta interamente in fatto e in diritto" la ricostruzione dell’imputazione provvisoria di finanziamento illecito ai partiti, "per essere la stessa fondata su premesse di fatto grossolanamente erronee e arbitrarie, e su manifeste violazioni delle guarentigie costituzionali poste a tutela della funzione parlamentare assolta dal Senatore Renzi". La memoria difensiva depositata da Matteo Renzi, si conclude con la richiesta di archiviazione del procedimento. Tra le contestazioni dei legali mosse contro le ipotesi accusatorie, "il difetto della qualifica di 'Direttore di fatto' della Fondazione Open in capo al senatore
Renzi così come la assoluta inesistenza della cosiddetta 'corrente renziana', determinano il venir meno delle premesse fattuali, logiche e giuridiche che sostengono la imputazione provvisoria a carico del nostro assistito". In alternativa all’archiviazione del procedimento, i suoi legali Federico Bagattini e Giandomenico Caiazza, hanno richiesto di "espellere dal fascicolo ogni e qualsiasi corrispondenza indebitamente acquisita" dai magistrati "senza il rispetto dell’articolo 68 Costituzione", "verificare quali spese asseritamente in favore del senatore Renzi siano state effettuate nel periodo compreso tra il febbraio e maggio 2017, nel quale Matteo Renzi, diversamente da quanto affermato nel capo di incolpazione, non ha rivestito la carica di Segretario Nazionale del Partito Democratico, traendone le doverose conseguenze in relazione alla formulata imputazione provvisoria".