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Atreju, Francesco Vaia alza la voce: “Non ci sono le condizioni per prolungare lo stato di emergenza”

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Francesco Vaia, direttore sanitario INMI Lazzaro Spallanzani, è intervenuto al dibattito «Punto di domanda. Le risposte che mancano sull’arma della vaccinazione nella guerra al Covid 19», dal palco di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia, in corso a Roma. Il direttore dello Spallanzani è stato chiaro sulle ipotesi di una proroga dello stato di emergenza, al momento in scadenza al 31 dicembre: “Non mi occupo di politica, e non voglio entrare in questi particolari, ma dico che se i dati di oggi non mi preoccupano, se l’indice Rt ci dice che entro Natale saremo ancora più bassi, se è vero che il vaccino funziona, e dobbiamo farci la terza dose, dal mio punto di vista tecnico non ci sono le condizioni per prolungare l’emergenza”.

 

 

Vaia è tornato alla carica anche sul vaccino ai bambini: “Non dobbiamo avere paura, il Covid è prepotente con i più deboli ma è debole con i più forti che sono i giovani. Fino a ieri sera nella terapia intensiva dell’ospedale Bambin Gesu di Roma c’erano zero bambini malati di Covid. Io accoglierò chi vorrà vaccinarli, ma se penso agli incubatoi di infezione non penso ai bambini ma a quella fascia tra i 40 e i 60 anni che non vogliono vaccinarsi”.

 

 

“Serve fare la terza dose di vaccino anti Covid, perché abbiamo bisogno di proteggersi un altro poco dopo i primi 5 mesi dalla seconda dose, ma non voglio - sbotta Vaia - arrivare a ‘vaccino e cappuccino’, per cui facciamo una quarta, una quinta, una settima dose a colazione, senza però migliorare i trasporti, la scuola, senza cioè fare niente altro perché tanto ci vacciniamo. La soluzione - conclude il direttore dello Spallanzani dal palco dell’evento di Fratelli d’Italia - deve trovarla la politica, assumendosi le sue responsabilità e spronando le case farmaceutiche ad aggiornare al più presto il vaccino, per farlo una sola volta all’anno. Questa è la strada”.

 

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