L'ira di Sileri contro i no vax: "Per colpa loro un mio amico intubato per il Covid"

Pierpaolo Sileri non usa mezzi termini per puntare il dito contro chi non vuole vaccinarsi. "No vax? Ci sono soggetti che dicono delle baggianate facendo leva sulle paure di molti che giustamente sono preoccupati, per colpa loro un mio amico è finito in terapia intensiva. Più che invitare questi soggetti in tv preferirei fossero invitate persone dubbiose che possano fare domande agli scienziati per chiarire i loro dubbi". Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto con queste parole ai microfoni della trasmissione "L’Italia s’è desta", condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Insomma, per il sottosegretario, è colpa dei no vax se il diffondersi dell'epidemia è in crescita e finisce per contagiare un numero maggiore di persone.

 

  

 

 

 

 

"Con le persone preoccupate bisogna parlarci, però se poi sentono uno che si dichiara professore universitario e dice delle baggianate parlando di complotti, la persona indifesa, impaurita, che non ha la conoscenza medico-sanitaria adeguata si impaurisce di più - ha aggiunto - Parlare di complottismo non ha senso e fa allontanare alcuni soggetti dalla vaccinazione rischiando di morire. In queste rete fatta di maglie costituita da pazzi che dicono pazzie rimangono intrappolate persone fragili che temporeggiano e in questo. In questa rete ci è caduto un mio amico, che non si è fidato di quello che gli diceva il sottoscritto, perché sulla rete questi professoroni che non sanno di che cosa parlano lo hanno portato ad allontanarsi dalla vaccinazione e ora ho saputo che è intubato in terapia intensiva". Sileri spiega perché l’altra sera in tv "mi sono arrabbiato così tanto con questi soggetti che dicono scempiaggini. In Italia fu fatto un sondaggio circa 2 anni fa e il 14% degli italiani negava l’olocausto, allora che facciamo diamo voce a queste persone in tv? Io sono d’accordo a dare voce anche ai no vax, ma in maniera proporzionata. Io preferirei venisse invitata in tv una persona dubbiosa sul vaccino messa a confronto con uno scienziato che può dare delle risposte alle sue perplessità. Se viene chiamato il no vax puro, il complottista del microchip non è rappresentativo del 15% della popolazione non vaccinata", ha concluso.