occhio ai peones

"A chi parla Berlusconi sul Reddito" Patuanelli e l'incubo grillino per il Quirinale: occhio ai peones

Il discorso sul Quirinale impazza all'interno di tutte le forze politiche, anche nel Movimento 5 Stelle. Mercoledì 8 dicembre a Tagadà, il programma di approfondimento di La7, si va anche oltre e si parla di dopo Draghi. "Il M5s non si candiderà con forze di destra. Matteo Renzi si è spostato a destra, ed è questa la più grande differenza con Carlo Calenda, anche se ce ne sono altre" spiega il ministro M5S per le Politiche agricole, il grillino Stefano Patuanelli.

 

  

Calenda è più di sinistra di Renzi? "Almeno pensa a un campo di centrosinistra, Renzi flirta sempre di più col centrodestra e lo si vede nei voti parlamentari" dice l'esponente 5Stelle. 

Sulla partita dell'elezione del presidente della Repubblica per Patuanelli  Sergio Mattarella "è stato una guida sicura per questo Paese nella fase più drammatica della storia repubblicana. Abbiamo affrontato la pandemia con grande dignità, con la stessa dignità con cui Mattarella ha espletato il suo ruolo di Capo dello Stato. Mattarella bis? Credo che a questa domanda non abbia senso rispondere, Mattarella ha più volte detto di non essere disponibile. È stato un Presidente eccezionale ma credo sia sbagliato piegare la Costituzione all’incapacità della politica".

 

Le lodi di Silvio Berlusconi al M5S e al reddito di cittadinanza? "Cambiare idea è sempre sintomo di intelligenza se lo si fa con motivazioni solide e strutturate. Non si può dimenticare ciò che Berlusconi ha detto del M5S in questi anni. Io ci vedo un po' di strategia" sulle manovre che portano al Colle, dice il ministro. Nella votazione c'è l'incognita dei peones. Nei gruppi Misti, ha osservato il pentastellato, ci sono molti ex grillini "e io credo che Berlusconi stia parlando a loro". "Il rapporto con Forza Italia sul reddito di cittadinanza è stato virtuoso", ha poi proseguito Patuanelli. "La collaborazione con i ministri Fi e in particolare col ministro Brunetta è stata un valore".

Tornando alla galassia grillina, resta sul campo l'ipotesi che Giuseppe Conte voglia il voto anticipato, se non altro per decidere chi sarà in parlamento in futuro con lui capo politico. "Assolutamente no. Il M5S è in una fase di ricostruzione. E questa fase non può essere breve", dice Patuanelli, ospite di Tagadà’.

 

"Il governo" di Mario Draghi "è nato in un momento complicato per raggiungere due obiettivi: continuare lotta alla pandemia e attuare il Pnrr. Questi due obiettivi sono in fase di raggiungimento ma non sono ancora raggiunti. La logica conseguenza è che riteniamo che il presidente Draghi debba restare alla guida del governo... Lo abbiamo dichiarato in tanti più volte, compreso il presidente Conte" assicura il grillinio.