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M5S, Giuseppe Conte colleziona figuracce e non ha imparato nulla dallo sbarco in politica

Arnaldo Magro
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Non si discute neanche, purtroppo per lui. Che il capo del movimento si faccia «portare in giro» con cotanta facilità, da Bettini & Co. un po' meraviglia, diciamolo chiaramente. L'esperienza da Primo Ministro sembra non avergli ancora insegnato le dinamiche smaliziate della politica. «Le promesse fatte a parole se le porta via il vento». Inveire su una figura che appare però smarrita di di suo, già da parecchio tempo, sembra esercizio fin troppo facile. Il perché il Pd di Enrico Letta si ostini invece ad incappare in certe figure barbine è più difficile da spiegare. Eppure una spiegazione potrebbe esserci. Dopo la figuraccia che ha fatto irritare (giustamente) il Presidente Mattarella, perché ridicolizzarsi pubblicamente offrendo un seggio a Conte? Davvero Enrico Letta pensava che garantendo una poltrona a Giuseppe Conte, dopo i disastri romani compiuti dai Cinque Stelle, non avrebbe suscitato le ire del suo elettorato? Certo che lo sapeva, ma così facendo ha «saldato» a costo zero, il debito.

 

 

 

Qualcuno maligna all'interno della chat del movimento che questi erano gli accordi stretti per le amministrative. Ovvero Conte che scarica Raggi, che dà una mano al Pd, con la speranza che il favore (personale) gli possa tornare indietro. Al più presto. Perché l'avvocato smania per avere un posto in Parlamento. È l'unico leader di partito che rischia di restarne fuori qualora le cose precipitassero bruscamente tra 18 mesi. Con i gruppi che rispondono a Di Maio, per lui la partita è sempre più complicata. A rompere le uova nel paniere a Conte c'ha pensato il solito Renzi. Per Conte ora, imbastire una nuova trattativa con il Pd, sembra sempre più arduo. Con quel Renzi che lo «bastona» pubblicamente ad ogni abbocco. Perché lui, il Matteo Renzi, è abilissimo in questo gioco. Non a caso, parla a destra per alzare il prezzo a sinistra. Strategia che funziona perfettamente. Ora pure Conte, sembra averlo capito.

 

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