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"Il Green pass come il nazismo". All'audizione in Senato il filosofo gela tutti. Altro che talk show...

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“La legge sulla protezione del popolo tedesco dalle malattie ereditarie che Hitler fece approvare nel 1933 portò alla formazione di speciali commissioni mediche che decisero la sterilizzazione forzata di 400mila persone”. inizia così l'intervento del filosofo Giorgio Agamben in un'audizione organizzata a Palazzo Madama per approfondire su "Obblighi vaccinali e rafforzamento certificazioni verdi Covid-19". Parole durissime che fanno sensazione specie se si considera che in questi giorni si sta discutendo sull'opportunità di invitare o meno in tv i sostenitori delle posizioni no vax e no pass.

Ma qui non si è in tv, bensì nel tempio della democrazia. E al Senato - seppur collegato in videoconferenza - Agamben non si preoccupa di usare parole diplomatiche. “Il green pass - dice - separa e definisce in maniera negativa i no vax come i non ariani per le leggi del ’38. Scivoliamo in una barbare senza precedenti nella storia”, il governo “ha scelto la cosa peggiore, dividere i cittadini; dopo aver seminato odio e paura oggi si semina terrore e discriminazione”.

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