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Patto per far ripartire l'Italia. L'occasione storica del Pnrr: può eliminare le disuguaglianze

Domenico Alcamo
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La fase cruciale del Pnrr e una sinergia tra le migliori risorse di questo Paese. È stato questo il cuore della convention «Il mondo nuovo» che ieri, a Roma, è stata organizzata su iniziativa della Fondazione Guido Carli. Un appuntamento, tappa di tanti altri consueti, tenuto a battesimo dalla presidente della realtà Romana Liuzzo (nipote del fu presidente Banca d'Italia) e che in quest' occasione ha ricevuto un messaggio di Papa Francesco. «Le istituzioni si sforzino di porre al centro della loro sollecitudine la persona con i suoi diritti, con particolare attenzione agli anziani che rappresentano un patrimonio della collettività», ha esortato il Pontefice. La Presidente Liuzzo, aprendo i lavori, ha lanciato un'iniziativa della Fondazione, ossia un «Patto per l'Italia per concorrere alla ripartenza e per costruire quello che abbiamo definito il Mondo nuovo. Questo progetto ambizioso e forse visionario, nasce grazie all'impegno della Fondazione Guido Carli e del mondo imprenditoriale più avanzato, espressione dell'ingegno italiano. Siamo qui per offrire un contributo di idee e di progetti che, con il sostegno della nostra Fondazione e di tutte le categorie vitali del mondo economico e del lavoro, potrà diventare un unico documento di supporto all'azione di Governo».

 

 

All'iniziativa, con un videomessaggio, è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha sottolineato: «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un'occasione storica per rendere l'industria e l'economia più innovative e sostenibili. Rappresenta anche un'opportunità straordinaria per ridurre le diseguaglianze: di genere, di reddito, generazionali. Per realizzare questi obiettivi, dobbiamo procedere in modo coerente e - come direbbe Guido Carli - ordinato. Dobbiamo collaborare e dobbiamo programmare. Vale per il governo, per gli enti territoriali, per il settore privato». In una prospettiva di un «oltre» ha guardato invece il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani: «In questi mesi - ha affermato - ho maturato un'idea. Credo che un contributo importante che possa essere dato al concetto di nuovo mondo, di ripartenza, non è quello di pensare che il Pnrr, con i suoi 50 miliardi all'anno per 5 anni, debba fare la rivoluzione. Questa è una scintilla, un acceleratore per idee nuove, anche per un cambio culturale. Noi dobbiamo pensare ad un nuovo mondo considerando che i grandi Paesi avanzati devono veramente fare uno sforzo maggiore rispettlo a quello fatto sino ad ora per diminuire le disuguaglianze sociali».

 

 

Di piano nazionale parla poi anche il Presidente Onorario della Fondazione Carli, Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in tutti i governi Berlusconi. Il Pnrr, ha detto, è «un'occasione da non perdere, anzi, da mettere assolutamente a frutto. Dunque Serve uno sforzo comune per ridare all'Italia la possibilità di sfruttare fino in fondo quello che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha definito un momento storico: il Pnrr è un'opportunità che arriva dall'Europa con le risorse necessarie per avviare la ripartenza». Lo sforzo corale, quindi, come «quello chiesto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». Così «saremo in grado di ripartire, orientare questa ripartenza e conoscere, se non determinare, le linee del mondo nuovo che vogliamo costruire dopo la pandemia».

 

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