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Berlusconi blinda Draghi: al governo fino al 2023. Cosa cambia per la corsa al Quirinale

Sul nome di Silvio Berlusconi candidato alla presidenza della Repubblica è già aperto il confronto, segno che il nome è di quelli che forti che possono compattare uno schieramento ma allo stesso tempo anche dividere. Tra petizioni pro e contro e prese di posizione il romanzo Quirinale si dipana nella corsa che porterà al nuovo capo dello Stato, a marzo, e ogni segnale è destinato ad alimentare retroscena e previsioni sul successore, se tale sarà perché non è del tutto escluso un secondo mandato, di Sergio Mattarella. 

 

  

E così prende un peso diverso il messaggio inviato dal presidente di Forza Italia  all’assemblea nazionale dell’Udc, letto dal coordinatore nazionale degli azzurri, Antonio Tajani.  "Il governo Draghi, da noi fortemente voluto, deve andare avanti tutto il tempo necessario, fino alle elezioni del 2023, ma è destinata a rimanere un’eccezione, giustificata dall’emergenza" dice Berlusconi. 

 

"Quello che noi vogliamo è un sistema politico nel quale il confronto sulle idee dev’essere alto e chiaro, ma nel quale non vi deve più essere più spazio per la demonizzazione dell’avversario - aggiunge il Cav -. L’esperienza del governo" guidato da Mario Draghi "deve servire anche a questo: a delineare un futuro nel quale tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, si rispettino ed abbiano in comune un forte senso di appartenenza alla nazione e alla sue istituzioni".

 

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A riguardo, commenta il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, a margine dell’assemblea nazionale, "il centrodestra ha un candidato naturale: colui che ha inventato il centrodestra in Italia che si chiama Silvio Berlusconi, a cui dobbiamo tutti grande solidarietà. Se il presidente Berlusconi decide di candidarsi per arrivare al Quirinale noi abbiamo il dovere di sostenerlo e se così non fosse io darei a Berlusconi la possibilità di individuare una personalità che possa raccogliere il più ampio consenso possibile per guidare questo Paese".

 

Il centrodestra deve arrivare unito all'appuntamento della partita per il Colle. "Berlusconi al Quirinale? Tutti i candidati sono candidabili. Sopra i 50 anni tutti hanno diritto di proporsi, e non è qualche benpensante a dire che Tizio va bene o Caio va male. Sarà poi il Parlamento a decidere" ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini. "Stop al Mattarella bis? Mi sembra lo abbia già detto lui, va rispettata la sua volontà, che è giusto il cambio".

 

A un mese e mezzo circa dall’inizio delle votazioni, i giochi si fanno sempre più intensi. La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ieri ha detto di cercare "un presidente della Repubblica che faccia rispettare la sovranità italiana, le regole e la Costituzione" e, nonostante secondo molti vorrebbe la strada delle elezioni anticipate magari con l'attuale premier al Quirinale, non esclude Berlusconi dai papabili: "Sulla difesa della sovranità non sarebbe affatto un problema. Anzi".