Il business di Roberto Saviano è dispensare odio contro Giorgia Meloni: “Guadagna così, falsifica la realtà”
“«Invasori», «terroristi». No, gli occhi di Giorgia Meloni non vedono quel che vedo io”. È questo il titolo dell’articolo di Roberto Saviano pubblicato su 7 del Corriere della Sera incentrato sulla leader di Fratelli d’Italia. “La foto che ho scelto questa settimana sono occhi, quelli di Giorgia Meloni. Li ho scelti perché - dice l’autore di Gomorra in un passo dell’articolo - credo che gli occhi di Giorgia Meloni, non so quanto genuinamente o quanto per convenienza politica, vedano il mondo in maniera assai diversa da come lo vedo io, e questa visione divergente la porta a raccontare un mondo in cui, non ho timore di dirlo in maniera semplice, esiste una netta divisione tra aggressori e vittime, invasori e invasi, delinquenti e persone perbene, vittime reali e vittime presunte, usurpatori e usurpati. singolare come, nella comunicazione di Giorgia Meloni, le schiere di «aggressori», «delinquenti», «terroristi», «invasori» siano sempre e solo popolate da stranieri. Che in tutto ciò vi sia del calcolo è lampante”.
I dubbi della Meloni su Berlusconi al Colle: "Non so se ci sono i numeri"
La replica della Meloni non si è fatta attendere: “Anche oggi Roberto Saviano dispensa pagine di odio contro di me. È il suo business, bisogna capirlo. Guadagna così, demonizzando gli avversari e falsificando la realtà. Creando dei mostri in modo da poter giocare la parte del cavaliere (pur non avendone lontanamente i requisiti). Gli attacchi (interessati) di questi cinici individui sono la conferma che siamo sulla buona strada. Non ci facciamo intimidire dalle loro campagne d’odio. E anche oggi - la didascalia a completare il post su Facebook - l'odio quotidiano di Saviano è servito”. Ennesimo scontro tra i due: Saviano durante una puntata di 'Piazzapulita' su La7 a dicembre 2020 sul tema dei migranti si era riferito alla Meloni chiamandola “bastarda" e a novembre il giornalista è stato rinviato a giudizio con l'accusa di diffamazione.