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M5s, quando il gioco si fa duro Di Battista scende in campo. Di Maio "suggeritore", per Conte si mette male

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DI Maio "suggeritore" di Dibba, e per Conte si mette malissimo

Arnaldo Magro
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Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. Sarà per questo che Alessandro Di Battista sta già picconando senza freni, ciò che del movimento, ancora resta.

 

Il «Siamo diventati irrilevanti», non è certo di buon auspicio. Ma l’ex deputato, vedendosi con probabilità già rieletto tra un anno, spara senza troppi giri di parole, sull’operato di mister Conte. Lo fa con il suo tour nelle piazze, dal nome «su la testa». Tradotto, torniamo in piazza, per ripercorrere l’origine del movimento.

 

La volontà di stringere sodalizio con Virginia Raggi è un chiaro ed ulteriore messaggio all’avvocato poi. Che con l’ex sindaca, non ha mai troppo legato ed ora, potrebbe doversene pentire. Luigi Di Maio, in tutto ciò, osserva e suggerisce in gran segreto, le carte giuste da giocare.

 

La possibilità di riformare la coppia Diba-Dima, è allo stato attuale, più di una suggestione per il ministro degli Esteri. Potrebbero essere insieme, concavi e convessi. Uno di lotta e l’altro di governo. L’istituzionale ed il passionario. Quello sì, sarebbe davvero un gran ritorno alle origini, con i due enfants prodiges, amati e voluti da Beppe Grillo. Con Giuseppe Conte sempre più ai margini. La partita sulla reggenza sta entrando davvero nel vivo. E Conte si rende conto di aver sempre meno alleati. 
 

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