inadeguato
La guerra dei trent’anni fra Rosy Bindi e Silvio Berlusconi: la pasionaria non sopporta il Cavaliere al Colle
Sembra di tornare dieci, venti o trent’anni indietro, al tempo in cui Rosy Bindi e Silvio Berlusconi se le suonavano di santa ragione. Il capo azzurro arrivò ad etichettare la pasionaria bianca come “più bella che intelligente”, scatenando ovviamente la reazione piccata di tutta la sinistra. Ora, per via del Colle, nuova puntata con frecciatina televisiva da parte della Bindi. C’è una parte della sinistra – quella più estremista – che la vedrebbe volentieri al Quirinale, mettendo assieme due esigenze: una donna presidente della Repubblica e mettere all’angolo lo spauracchio di Silvio Berlusconi. Una sinistra che non sa chi diavolo candidare per la successione di Sergio Mattarella senza passare per Draghi sta in crisi di nervi. Ma la Bindi è andata da Lilli Gruber a dire che non ci pensa per niente a correre per la suprema carica dello Stato.
Leggi anche: Tagadà, Paolo Mieli e la profezia sul presidente della Repubblica: "Sarà Draghi. Berlusconi? Un genio"
Da antica democristiana, Rosy sa che i franchi tiratori da quelle parti sono sempre in agguato e non vuole certo andare al massacro. Ancora non è rimarginata la ferita di Romano Prodi fucilato sul campo, ad un passo dal Quirinale. E lei non vuole correre lo stesso rischio. Per questo, davanti alle telecamere di otto e mezzo su La7 è stata abbastanza precisa, si potrebbe dire definitiva. Oppure sibillina, dipende dai punti di vista, perché magari vorrebbe pure farsi pregare: “Io non sono candidata al Quirinale e sono abituata a rispondere alle domande importanti nelle sede proprie, non in televisione”. Come se non si parlasse d’altro in questo paese: presidenza della Repubblica e Covid.
Leggi anche: Super green pass, Mario Draghi promette: "Così salviamo il Natale ed evitiamo le chiusure"
Poi, Berlusconi, che dalla Gruber non poteva certo mancare, sia pure come convitato di pietra: “Se facciamo il profilo del nostro Presidente della Repubblica, basandosi sulla Costituzione, quello di Silvio Berlusconi non è adeguato”. E magari, di fronte a giornalisti senza timore reverenziale, avrebbe dovuto rispondere anche a qualche altra domanda sul tema: inadeguato per il chiacchiericcio senza costrutto? Per una sentenza contestata da molti fatti? Perché è in politica dal 1994, ovvero da molto tempo dopo la Bindi? Perché è stato presidente del Consiglio? Perché è deputato europeo? Oppure, semplicemente perché Silvio Berlusconi non è di sinistra e anzi l’ha sconfitta diverse volte? La stroncatura della Bindi sa di vendetta personale, di astio e non ha nulla di politico. Il che non è il massimo parlando della più importante carica istituzionale della Repubblica. Ma così si dimostra lei inadeguata al ruolo. Rinunci a farsi pregare dalla sinistra con il suo rifiuto un po’ sì un po’ no, madame Bindi.