I monarchici scendono in campo per il "Made in Italy". "A Natale fate shopping patriottico"
Shopping natalizio Mady in Italia. E’ la campagna lanciata dall’Unione Monarchica Italiana col motto “Compra italiano, sostieni le aziende, sostieni il popolo, sostieni la Patria”. In sostanza, un esplicito invito agli italiani affinché prediligano gli acquisti sotto casa piuttosto che le grandi piattaforme on line.
“Partiamo dal presupposto che in Italia qualsiasi tipo di produzione è una eccellenza - afferma Michele Pivetti, ideatore della campagna e vice presidente dell’UMI -. Oggi le grandi aziende di e-commerce stanno drogando il mercato con prezzi sempre più insostenibili per le piccole realtà locali e per le piccole e medie imprese che dal gettito finanziario del periodo natalizio ricavano grande parte dei loro fatturati”. In altri termini, per Pivetti, tenuto conto che in questi due anni i fatturati delle aziende italiane “sono stati mortificati dalla emergenza Covid-19, mi sembrava di buon senso invitare i nostri concittadini a prediligere l’acquisto a ‘km 0’ piuttosto che quello on line”. E, alla luce dello spirito dell’UMI, ovvero quello di “custodire valori antichi”, Pivetti pone un tema che merita più di una riflessione: “Oggi l’italiano medio si arma di carta di credito, di tablet e sta a casa a regalare soldi all’estero. Il ciclo economico nazionale cosi va in sofferenza”.
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La campagna della più antica associazione italiana, nata nel 1944, rientra in una vera svolta. Per dirla con Pivetti, “è il via ad un diverso approccio”. In altri termini, “siamo sempre stati silenti osservatori delle cose italiane, ora cambiamo marcia. Già abbiamo snellito la nostra associazione, e ora continueremo a far sentire la nostra voce anche con iniziative come questa”.
E, a proposito di prodotti italiani, arriva una buona notizia. Dal primo gennaio 2022 entrerà in vigore l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dell’ingrediente principale. Un ulteriore passo determinante per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi paramenti di controllo di quelli nazionali. I relativi decreti, in sostanza, garantiscono trasparenza sulla reale origine su prodotti base della dieta degli italiani che sono circa i tre quarti della spesa.
Infine, più che una curiosità: il cibo italiano vola in orbita con destinazione la Luna e la "rampa di lancio" è in Lussemburgo. L'ambasciata italiana nel Granducato ha infatti deciso di promuovere le eccellenze agroalimentari italiane coniugandole con l'alta tecnologia spaziale per trasformarle in ricette da gustare in microgravità.