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Il vaccino Covid cancella i diritti, perché l'Italia ignora l'esempio inglese

Gianluigi Paragone
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Ma davvero tutto questo ha un senso? Davvero una campagna vaccinale può gelare tutti gli altri diritti? Me lo sto domandando alla luce della violenza con cui vengono compresse libertà che pensavo fossero una conquista irrinunciabile e non ad assetto variabile. Sul piatto della bilancia stiamo mettendo una certa lettura del diritto alla salute contro il diritto al lavoro, il diritto a fare impresa, il diritto a manifestare il proprio pensiero, il diritto a circolare liberamente. La libertà di poter manifestare senza per questo essere trattati come delinquenti da questori timidi di fronte alla criminalità micro e macro. Pensavamo che l’uso degli idranti fosse il pezzo più brutto del repertorio militare e poliziesco invece anche in Olanda, in Austria e ieri a Bruxelles, abbiamo assistito a pestaggi e violenze autorizzate. Domando: perché in Gran Bretagna tutto questo non sta accadendo? Perché non c’è bisogno di intaccare le libertà e i diritti, pur avendo organizzato una campagna vaccinale che - in piena libertà e senza costrizioni - è stata la prima a raggiungere ottime performance? Semplice, perché non hanno dichiarato guerra a nessuno. Nemmeno al virus. Lo hanno trattato come si tratta un virus, una malattia, una emergenza. Al pari dell’emergenza economica e occupazionale. Noi no. Noi stiamo parlando di guerra, di emergenza, di compressione di diritti; noi stiamo guardando solo al Covid senza guardare che ci stiamo impoverendo. Ma non se ne parla perché ormai siamo imbambolati in una ipnosi assurda; stanno evitando accuratamente di garantire la trasparenza delle informazioni o di incrociare i dati come la vera scienza imporrebbe. Qui siamo al limite del fanatismo, qui siamo alla presunzione divina di chi si ritiene infallibile. Eppure i dati smentiscono quello che pomposamente i cardinali del siero avevano detto poco tempo prima.

Hanno spinto la retorica talmente in là che ora non sanno come uscire: così tirano fuori dal baule magico altri fittizi jolly, dalla la terza dose risolutiva al super green pass. E giù con altre discriminazioni che lasceranno il segno in una Costituzione violata coi guanti bianchi. La difesa della Salute è un diritto costituzionale, sento dire. Verissimo. Ma il diritto alla Salute non si garantisce perseguendo una via ed escludendo le altre (penso alle cure alternative al Covid oppure, ora, la pillola che guarisce dal Covid). Ed aggiungo: se il diritto costituzionale alla Salute va difeso come bene assoluto facendolo di fatto coincidere col diritto alla vita, perché quel diritto non è mai stato difeso nelle zone d’Italia dove l’industria di Stato prima e gli interessi privati poi lo hanno intaccato: i tumori in determinate zone industriali sono o non sono un’aggressione allo stesso diritto costituzionale? E ancora. Come si fa a difendere il diritto alla Salute con il progressivo smottamento della Sanità pubblica? Torno allora al punto iniziale. Non esiste un modello italiano di contrasto al Covid. Non esistono modelli di riferimento. Esistono solo delle politiche di contrasto, le quali non possono abbattere altri diritti costituzionali. Nemmeno in indefinite situazioni di emergenza. Fatevi due conti: davvero tale clima conviene? Draghi sta generando mostri, incubi del passato che possono tornare in forme strane.
 

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