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Silvio Berlusconi, il sì al reddito di cittadinanza scatena consensi e veleni

Alberto Di Majo
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L'ok di Silvio Berlusconi al reddito di cittadinanza irrita gli alleati di centrodestra ma avvicina al Cavaliere grillini e Dem. Ieri, in un'intervista a Il Tempo, l'ex premier ha minimizzato i furbetti del sussidio e ha promosso la misura bandiera del M5S che è invece nel mirino di Lega e Fratelli d'Italia. Gli importi finiti a chi non ne aveva diritto, ha detto, «sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare».

Una posizione che ha raccolto il consenso dei 5 Stelle: «Berlusconi fa sapere che il reddito di cittadinanza è uno strumento che serve agli italiani. Eppure solo qualche anno fa diceva che la nostra misura fosse una presa in giro per i cittadini. Dopo tre anni ha capito che il reddito di cittadinanza è una misura sociale che aiutale classi più deboli e anche chi perde il lavoro e ha bisogno di un'assistenza nella fase di emergenza», ha commentato il capogruppo alla Camera Davide Crippa. «I correttivi del reddito da noi chiesti e ottenuti anche in questa manovra - ha aggiunto il grillino - intervengono sul controllo preventivo. Ma non possiamo raccontare al Paese che i furbetti siano un problema numerico enorme. Tra le frodi ai danni dello Stato, quelle che riguardano il reddito sono cifre irrisorie». Insomma, «serve un check» della misura ma «altra cosa è cancellarla».

Cavalca l'apertura del Cavaliere anche Romina Mura del Pd: «A prescindere da letture "quirinalizie" che non ci interessano, il giudizio di Berlusconi sul reddito di cittadinanza ha un peso politico che non si può trascurare. Se c'è una base di condivisione sulle ragioni sociali, è anche possibile ragionare più serenamente con FI su come migliorare concretamente la misura. Se cadono precondizioni assolute, questa legislatura e questo governo hanno ancora molto da dire».

Netto anche Nicola Fratoianni (SI): «Perfino Berlusconi ha riconosciuto che il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno per milioni di famiglie in grave situazione di povertà. Non sarebbe male che ora se ne accorgessero anche Salvini, Renzi e Meloni e che la finissero con le loro furiose e immorali campagne contro le persone in difficoltà».

Il leader di Italia Viva ha guardato altrove: «Ho l'impressione che il Cav, più che competere per la leadership con Salvini e Meloni, abbia un altro obiettivo», ha spiegato, lasciando intendere che le dichiarazioni del presidente di Forza Italia nascondano la volontà di raccogliere un consenso più largo per la sua eventuale corsa al Colle, ingraziandosi i voti del M5S.

La candidatura del Cav, tuttavia, «ad oggi non è stata né annunciata né tantomeno formalizzata», ha ribadito il coordinatore nazionale del partito Antonio Tajani. Ha storto il naso il deputato di Coraggio Italia Osvaldo Napoli: «Quando si arriverà a discutere la legge di bilancio, Forza Italia voterà sì al reddito di cittadinanza, misura fortemente avversata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La corsa per succedere al presidente Mattarella si arricchisce ogni giorno di colpi di scena imprevisti ma non del tutto imprevedibili».

Insomma, «il centrodestra si prepara a vivere ogni giorno improvvise sbandate, e sarà sempre più difficile fare retromarcia dopo certe aperture». Per Napoli «le aperture da parte di Berlusconi prefigurano in qualche modo il desiderio di proseguire con l'attuale governo, anche a costo di farlo con una maggioranza diversa».

Frena tutti uno dei collaboratori più stretti di Berlusconi, Sestino Giacomoni, che ricorda: «Tra le misure che Forza Italia ha proposto nel corso della campagna elettorale del 2018 c'era il"reddito di dignità". Che era uno dei frutti rappresentati anche graficamente sull'"Albero della Libertà". Si trattava di un sostegno da dare a tutti coloro che non avevano un reddito dignitoso per vivere, per noi individuato con i 1000 euro al mese, tanto è vero che contestualmente proponevamo di estendere la "no tax area" fino a 12.000 euro». Ma già quasi due anni prima, il 21 dicembre 2016, durante la presentazione di un libro di Bruno Vespa, Berlusconi aveva rivelato di «condividere la proposta del M5S del reddito di cittadinanza» lasciando stupiti sia il conduttore Rai sia il giornalista Antonio Polito che lo intervistavano. 

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