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Maria Elena Boschi piange, lo sfogo sul palco della Leopolda: "Non ci fate paura"

Giada Oricchio
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Dalla baldanza al pianto. Maria Elena Boschi si scioglie in un mare di lacrime alla Leopolda, l’assemblea di Italia Viva a Firenze. Ieri l’ex Ministra è arrivata all’evento con piglio guerriero, stivaloni rosso fuoco e vestito corto di seta blu e sul suo profilo Instagram ha pubblicato l’ingresso trionfale sulle note di “Radio ga ga” dei Queen. Oggi però qualcosa è cambiato.

Questa mattina, Boschi è salita sul palco per il suo discorso e come già successo il giorno prima per Matteo Renzi, ha dimostrato di essere provata dall’inchiesta “Open” su presunti finanziamenti illeciti al partito. La capogruppo alla Camera di IV ha punzecchiato il PD pur senza fare nomi: “Mi dispiace per chi non è più con noi, rispetto la loro scelta. Certo, trovo un po’ vigliacco il silenzio di qualche ingrato. Questo sì, ma è un altro discorso. Io sono ancora qua e non è che non mi sia stato proposto di andare altrove, di lasciare Italia Viva per andare in un bel posto al governo Conte. Quando ci dicono adesso che siamo ancora sotto attacco, che Matteo Renzi è sotto attacco, di prendere le distanze, di non metterci la faccia, io la faccia ce la metto e siamo ancora più convinti di stare dalla stessa parte proprio perché ci stanno attaccando ingiustamente”.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da MEB (@mariaelenaboschi_official)

Fake news e odio social sarebbero alla base di una delegittimazione di Italia Viva in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica e l’esponente politica lo sottolinea: “Qualcuno dice che la Leopolda è un’associazione a delinquere, io sono fiera della Leopolda perché è un vivaio di persone che si dedicano alla politica, di competenze e soprattutto un laboratorio di idee e proposte che hanno cambiato questo paese”. E con enfasi ha sottolineato: “Una cosa però da persona superdiplomatica la voglio dire: basta! C’è un momento in cui si raggiunge il limite, basta. La macchina del fango l’hanno fatta loro e noi l’abbiamo subita. La mia figura pubblica è stata compromessa come donna e come persona perché non ci riuscivano a battermi a livello politico, come parlamentare. Ma non ci fate paura, non ci avete fatto niente. Continueremo a combattere, non ci arrendiamo. Continuerò a fare quello che credo giusto nel cuore”.

Si è levato un applauso, poi la standing ovation, Renzi ha urlato: “Brava Maria” e MEB non ha trattenuto commozione e lacrime prontamente scacciate da un lezioso gesto della mano.

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