l'emergenza rifiuti

Emergenza rifiuti a Roma, primo atto del sindaco Roberto Gualtieri: premio ai finti malati

Franco Bechis

Il primo vero atto di Roberto Gualtieri da sindaco di Roma è un atto che non sarebbe venuto in mente nemmeno a una Virginia Raggi fatta ubriacare a tradimento da una legione di terrapiattisti. L'atto è un accordo fra vertici Ama (l'azienda di non raccolta dei rifiuti di Roma) e sindacati per ottenere quella pulizia straordinaria della città promessa da Gualtieri in campagna elettorale, in cui è scritto nero su bianco che ai dipendenti verranno donati due premi straordinari sulle buste paga di febbraio e marzo 2022, a patto che riducano “il tasso di assenza per malattia di almeno il 10% (almeno nei mesi di dicembre e gennaio) rispetto alla percentuale registrata nei mesi di settembre e ottobre 2021”.

Letto così sembra scritto da gente incapace di intendere e volere, o appunto sotto gravi effetti di una recentissima sbornia alcolica. Come si fa ad ammalarsi di meno a dicembre e gennaio rispetto alla fine dell'estate e l'inizio dell'autunno? Abbiamo il tasso dei contagi Covid in rapida ascesa, e alle porte l'arrivo dell'influenza stagionale, e le temperature sono destinate a diminuire. Sarebbe quindi ovvio ammalarsi di più, e fuori legge incentivare  chi è contagiato dal Covid o comunque da altri virus a recarsi comunque sul posto di lavoro per ottenere quel sostanzioso doppio premio in busta paga (il primo da 200 a 360 euro lordi a seconda dei giorni di assenza, il secondo di 3 milioni da dividere fra tutti).

  

Siccome non posso pensare che per pulire le strade Gualtieri voglia provocare una nuova pandemia, debbo immaginare che chi ha firmato quella intesa era perfettamente cosciente che il boom di malattie che aveva colpito gli spazzini di Roma fra settembre e ottobre era fasullo: in gran parte si è basato sull'invio di certificati di malattia fasulli. Dunque si era davanti a una consistente truffa ai danni dello Stato, che doveva pagare quella malattia inventata con i soldi dell'azienda pubblica o con quelli dell'Inps. E' l'accordo che ieri Gualtieri ha pure difeso nel suo discorso programmatico davanti al consiglio comunale è quindi un premio in denaro concesso a truffatori perché cerchino di truffare un po' di meno.

Un vero premio alla illegalità, che mai si era visto anche nella disastrata storia di questa città. Ci fu un caso che in qualche modo lo ricorda: quello dei vigili urbani che per protesta tacita contro le decisioni dell'allora sindaco della città Ignazio Marino, disertarono l'83,5% dei turni previsti per la notte di Capodanno 2015, inviando centinaia di certificati di malattia evidentemente fasulli. Gran parte di loro la fece franca, grazie a decisioni di diverso tipo degli organi giudiziari, ma almeno l'episodio fu bollato dallo stesso Marino per quello che era: una truffa. E invece di premi fioccarono punizioni e denunce, comunque siano poi finite le vicende personali. Lo Stato almeno aveva tentato una risposta, non accettando di essere preso in giro in quel modo. Questa volta si piega a un livello così basso da pagare di fatto una tangente ai truffatori, e davvero non si era mai visto.

Se si fosse scelta la linea incredibilmente pure difesa da Gualtieri, avremmo dovuto fare la guerra alla criminalità con quella filosofia: si prende il serial killer e si cerca di ridurre il danno che fa offrendogli un ricco premio in denaro se l'anno prossimo invece di fare le sue solite dieci vittime, ne fa solo cinque. Stessa cosa con la banda che svaligia le banche: maxi premio se ne svaligia solo il 30% di quelle dell'anno prima. E così via: magari economicamente conviene pure, quelli si accontentano del loro reddito di criminalità e stanno un pizzico più buoni.

Signor sindaco, quell'accordo è indifendibile, e se inizia con quell'atto davvero inizia come peggio non si sarebbe potuto fare. Ha una sola strada per mettere una pezza sull'incredibile scivolone: dichiararlo carta straccia, procedere al licenziamento immediato per giusta causa di chiunque l'abbia pensato, scritto e firmato a nome di Ama, azienda municipalizzata di cui il comune da lei rappresentato è unico azionista. E avviare immediatamente denunce alla magistratura su quelle false malattie di settembre e ottobre che quel testo con chiarezza raramente vista certifica.