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La sfida di Matteo Salvini alla sinistra sull'omofobia: la legge è pronta. Diranno addio al ddl Zan?

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Subito dopo la bocciatura da parte del Senato del ddl Zan Matteo Salvini aveva provato a convincere Enrico Letta a smetterla di essere irremovibile sul tema e di venire incontro alla Lega per portare a casa una legge sull’omofobia. E ora torna alla carica. “Aumentare le pene per chi discrimina, offende o aggredisce in base all’orientamento sessuale? Per me si può votare anche domani, tanto che esiste una proposta di legge a mia firma in Senato. Se non si tirano in ballo i bambini, la libertà educativa e la libertà di pensiero, la legge si vota in due minuti” il messaggio sui social del numero uno leghista.

 

 

Lo scorso 29 ottobre Salvini si era rivolto direttamente a Letta sullo stesso argomento: “La Lega è pronta dalla settimana prossima a discutere in commissione Giustizia al Senato il disegno di legge che aumenta le pene per chi discrimina o aggredisce in base all’orientamento sessuale. Punire i violenti o i deficienti è una nostra priorità ma il Ddl Zan era sbagliato. Sono state punite le arroganze di Letta e Di Maio”. Da allora non sono stati registrati passi in avanti e prima di risolvere la partita del Quirinale sembra difficile pensare ad una sinistra che venga incontro alla Lega e accetti di fare retromarcia sul ddl Zan.

 

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