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La mossa disperata di Giuseppe Conte, per non perdere il Movimento stacca la spina a Draghi

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Dopo la figuraccia del caso Rai è ancora più solo, Giuseppe Conte, all'interno del Movimento 5 Stelle. Un leader in affanno e in grossa difficoltà, all'interno e all'esterno della galassia grillina. Tanto che nel drappello, sempre più esiguo, legato all'ex premier, si rispolvera il mai definitivamente archiviato obiettivo di far cadere il governo di Mario Draghi e andare al voto anticipato. Un bagno di sangue annunciato,  ma che permetterebbe all'ex avvocato del popolo di scegliere tra i suoi fedelissimi i candidati alla Camera e al Senato con un repulisti pesantissimo. "Una quota della metà riservata a volti nuovi tutti individuati tra docenti universitari e imprenditori di stretta osservanza contiana" si legge in un retroscena della Verità sul caos 5Stelle. 

 

I contiani potrebbero far cadere il governo indipendentemente da chi sarà il prossimo presidente della Repubblica. I segnali, scrive il quotidiano, sono numerosi. Giovedì scorso si è svolta una riunione informale di una trentina di senatori pentastellati - c'era pure del ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli - in cui sono state riservate da parte dei contiani parole di fuoco sulla Manovra: scateneremo il Vietnam in Parlamento, annunciano illustrando la strategia, centinaia di emendamenti e "ostruzionismo duro".

 

Sullo sfondo la debacle della Rai, con il contiano Mario Turco finito nel mirino di larga parte dei 5stelle. "È andato a trattare per conto di Conte, senza informare nessuno. Altro che semplice informativa: si è trattato di un vertice del quale nessuno ha saputo nulla, finché la notizia non è uscita sui giornali, mettendo in grandissimo imbarazzo i capigruppo Davide Crippa e Mariolina Castellone, apparsi in diretta video insieme con Conte mentre l'ex premier pronunciava il suo "editto bulgaro" annunciando il boicottaggio dei programmi della tv di Stato" dice un big grillino al quotidiano, smentendo la versione del presidente del Movimento. 

 

Ma perché Conte e i suoi fremerebbero per andare al voto? "Pur di fronte a un crollo dei consensi, Conte sceglierebbe i candidati alla Camera e al Senato tra i suoi fedelissimi, con una quota della metà riservata a volti nuovi tutti individuati tra docenti universitari e imprenditori di stretta osservanza contiana", è l'analisi della Verità.  Il fatto è che Conte ha un'"ossessione", spiega ancora la fonte anonima M5s, "ha capito che se la legislatura arriva fino in fondo sarà già stato sostituito al vertice del M5s". E già si delinea un successore, mentre Luigi Di Maio continua a manovrare indipendenza da Conte. Virginia Raggi starebbe infatti scaldando i moori peer prendeersi il Movimento. 

 

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