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Quirinale, Antonio Tajani rassicura Giorgia Meloni: "Da Silvio Berlusconi niente passi indietro"

Luigi Frasca
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Nessuna spaccatura nel centrodestra sul Quirinale. Il giorno dopo le parole di Giorgia Meloni, Forza Italia getta acqua suol fuoco e predica prduenza. La presidente di Fratelli d'Italia aveva detto che, per la successione a Sergio Mattarella, Berlusconi «sta trattando con Letta. E siccome il Pd non lo vota credo che abbia riunciato» al Colle. Ipotesi smentita dal vicepresidente e coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, secondo cui il Cav non si è ritirato dalla corsa alla presidenza della Repubblica per il semplice fatto che «noi non abbiamo mai parlato di Quirinale, la nostra disponibilità a sederci attorno a un tavolo con le forze di maggioranza è limitata alla scrittura della legge di Bilancio». «Il Quirinale è qualcosa di cui la politica dovrà occuparsi a partire dal prossimo anno, una volta approvata la legge di Bilancio - spiega il vicepresidente di Forza Italia - Ora agli italiani interessa poter risolvere il problema coronavirus, siamo impegnati a fare questo. Dopo si parlerà del Quirinale, al momento opportuno». «Quirinale e legge di Bilancio sono argomenti diversi, non si possono sovrapporre, noi abbiamo dato disponibilità a discutere sulla legge di Bilancio. Il centrodestra unito si presenterà in Parlamento con un suo candidato», conclude Tajani.

 

 

Sul tema interviene anche Mara Carfagna, altro esponente di spicco del partito azzurro e ministro del governo Draghi. «Le scelte del presidente Berlusconi quando ci saranno verranno comunicate in maniera formale, ufficiale e trasparente. Non certo attraverso retroscena e interpretazioni. Chi conosce bene Berlusconi sa che le cose funzionano così», spiega la ministra per il Sud e la Coesione territoriale a margine del Consiglio affari generali a Bruxelles. E sul tema parla anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Berlusconi spesso è riuscito a fare cose impensabili, è uomo dalle imprese eccezionali - spiega Toti-. Se facciamo un'analisi lucida, il centrodestra è il gruppo che ha più voti quindi non è un nome improbabile. Mancano comunque molti voti, il voto è segreto e Berlusconi ha una storia non esattamente in linea con quella dei presidenti precedenti, cioè uomini di unità mentre Berlusconi è stato un leader di partito che ha diviso, che ha acceso gli animi e provocato sentimenti di avversione piuttosto forti».

 

 

Intanto Emma Bonino torna a proporre una donna. «Di donne competenti ce ne sono tante, ma il potere maschile non le vede, e se le vede le nasconde appena può. Non si capisce perché una donna non possa fare il presidente della Repubblica, certo una donna competente, con carattere, ma queste sono cose che andrebbero richieste anche per gli uomini. Invece gli uomini danno per scontato, e lo hanno fatto per secoli, di avere una prelazione su certi posti chiave», spiega la senatrice e leader di +Europa. «Noi aggiunge la Bonino - non abbiamo ancora mai avuto una presidente donna. Il cammino sta andando avanti, solo che, secondo il mio carattere, è troppo lento. Non perché io sia un'impetuosa, ma siamo nel 2021. Lento pede, secondo me, stiamo conquistando terreno. Solo che questo pede - ha concluso Bonino - è davvero un po' lento».

 

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