Roma, il fumo di Carlo Calenda tiene sempre banco in Campidoglio
Si parla ancora del fumatore Carlo Calenda, in Campidoglio. Il suo astio contro il divieto ai tabagisti tiene sempre banco, tanto che un alto funzionario comunale ha portato un ritaglio di un giornale del mese di marzo del 2003, dove veniva raccontato lo «sfogo incendiario» del consigliere di Forza Italia Giuseppe Failla: «Questa è un'aula di maleducati e io me ne vado». I consiglieri allora fumavano senza sosta nell'aula Giulio Cesare, creando nuvole dense, roba da «nebbia in Val Padana». Failla si rivolse al presidente Pippo Mannino, urlando: «Faccia rispettare il regolamento, elevando contravvenzioni, non si può lavorare con l'aula in queste condizioni igieniche». Chi ha memoria dei lavori in consiglio evoca addirittura la multa che Luisa Laurelli affibbiò al capogruppo di An, lo scomparso Tony Augello, fumatore instancabile.
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