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Mancano i soldi per l'istruzione, la scuola va verso lo sciopero

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Valentina Conti
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È scontro sindacati-viale Trastevere sulle misure per la scuola contenute nella legge di bilancio. L’incontro con le rappresentanze sindacali, convocato dal Ministro Patrizio Bianchi per oggi pomeriggio, si preannuncia al cardiopalma. Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda non ci saranno. Lo stato di agitazione indetto da queste organizzazioni nella giornata di ieri l’altro si pone come preludio di sciopero, il primo contro il governo Draghi. Parla di «scuola umiliata» la Fc Cgil guidata da Francesco Sinopoli. «Ci sono tutte le condizioni per la mobilitazione generale delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola», chiarisce in una nota. «Il testo della legge – prosegue - contiene un’inedita congerie di errori, omissioni e peregrine considerazioni a carico del personale che il Ministro e il governo dovrebbero subito deprecare e cancellare». Stessa linea di Pino Turi, segretario generale di Uil Scuola, che fa notare: «Si annunciano investimenti miliardari per la scuola (quelli del PNRR), ma nella legge di bilancio dove si stanziano le risorse per il personale si mantiene una inconciliabile disparità di trattamento tra settori dello Stato (Scuola e PA) e nello stesso settore di negoziazione (tra Scuola, Università e Ricerca)». «Il testo non dà efficaci risposte ai problemi, più volte evidenziati, del sistema di istruzione e formazione, né consente di avviare politiche significative di valorizzazione delle professionalità che vi operano», evidenzia la segreteria generale della Cisl, Maddalena Gissi. Cisl e Anief di Marcello Pacifico sono le uniche sigle che prenderanno parte al confronto.

Per la nuova manovra finanziaria 2022 è contemplato uno stanziamento di 300 milioni per la proroga dei contratti a tempo determinato dei docenti supplenti dell'organico Covid. Altra novità in arrivo con la nuova legge di bilancio, l’introduzione (graduale) dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria. Prevista l’assunzione di docenti specializzati. Tra i nodi da sciogliere quello del «giusto» riconoscimento economico dei Dsga (Direttori dei servizi generali e amministrativi). «Dirigenti scolastici e Dsga sono necessari per attivare la "macchina" scolastica. Ma in manovra per i primi è previsto un aumento di 20 milioni di euro del Fondo unico nazionale, per i secondi il nulla», rimarca Ella Bucalo, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del Dipartimento Scuola. Getta acqua sul fuoco il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli: «No a polemiche divisive – dice – riconosciamo appieno il lavoro dei Dsga e degli assistenti amministrativi». Non le manda a dire Cristina Costarelli, presidente dell’associazione per il Lazio: «Che un discorso tanto delicato come quello della valorizzazione dei docenti sia affidato ad una legge di bilancio lascia perplessi – scrive sul suo profilo Facebook istituzionale – che poi l’argomento sia delineato, in particolare, in termini di “dedizione” nell’insegnamento da premiare apre a mille considerazioni». Anief, dal canto suo, ha predisposto una lettera da inviare al dirigente scolastico in cui il Dsga, preso atto della relazione illustrativa del disegno di legge del bilancio 2022, afferma come si evinca «con chiarezza la volontà di svilire e disconoscere il ruolo nevralgico svolto dal Dsga per garantire quotidianamente il buon andamento delle istituzioni scolastiche».
 

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