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Perché il presidente sarà Draghi, Sgarbi rivela il retroscena del Colle

Giorgia Peretti
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La corsa per il Quirinale ha un unico vincitore per Vittorio Sgarbi ed è Mario Draghi. Il critico d’arte, ospite negli studi di Rete 4 a “Stasera Italia”, sgancia la bomba sui possibili movimenti dei partiti svelando il retroscena del prossimo grande appuntamento per il parlamento. Il nome, per Sgarbi, deve essere in grado di unire le frammentate forze politiche esattamente come l’ex presidente della Bce sta facendo con l’attuale governo. “Non ho dubbi da molto tempo – premette- il presidente sarà Mario Draghi perché è la cosa più logica per mettere insieme le due parti politiche che si dividono più che in due. Il blocco di voti più alto ce l’ha il centrodestra ma è insufficiente, la sinistra non ha neanche la possibilità di averne uno suo e nessuna delle due parti va verso l'altra”.

 

 

 

 

 

Poi prosegue rivelando i possibili schieramenti in vista della votazione: “Ho fatto una riunione per “Rinascimento” e ho invitato anche un ex 5 Stelle molto sensato. Lui ha escluso ogni possibilità di venire con noi a destra ma ha detto che loro a tal punto ritengono importabili quelli del PD che sono pronti a votare un candidato di centrodestra, che non sia Silvio Berlusconi, di ampia dimensione come dire di garanzia”. Sarebbero 23 i deputati appartenenti al gruppo di “Alternativa c’è” pronti a sostenere un candidato proposto dal centrodestra a patto che non si tratti del leader di Forza Italia: “23 deputati di “Alternativa C'è” possono votare un candidato di centrodestra se non fosse, e non può essere, Berlusconi. Potrebbe essere una figura come quella di Marcello Pera”. Infine, ribadisce l’unica via per ottenere una maggioranza larga: “Sono convinto che per evitare che l’elezione sia fatta con un margine di 20 voti, con una piccola maggioranza relativa, il voto fondamentale che terrà insieme tutta l’Italia e il parlamento è sulla figura di Draghi”.

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