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Contro di noi regole violate, Boschi a valanga sul caso Open

Giorgia Peretti
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Il caso di Matteo Renzi ripiomba negli studi di “In Onda”, domenica 14 novembre. Sul tavolo gli “errori”, definiti da David Parenzo e Concita De Gregorio, del leader di Italia Viva su presunti finanziamenti illeciti. A commentare l’inchiesta sulla Fondazione Open, è Maria Elena Boschi capogruppo di Iv alla camera, convolta nell’indagine della procura di Firenze assieme all’ex premier, il deputato del Pd Luca Lotti, l'ex presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai. La Boschi riprende subito i conduttori: “C’è un inchiesta in cui sono state violate tutte le leggi dello stato non da parte di Matteo Renzi, da parte dei magistrati. E da chi in qualche modo ha fatto trapelare le notizie dell'inchiesta perché c'è stata una fuga di notizie anche quando c'era un segreto d'ufficio da rispettare”.

 

 

 

 

 

Poi continua sottolineando l’accanimento mediatico attorno al caso: “Noi ci siamo trovati sui giornali negli ultimi due anni pagine e pagine inchieste di documenti che nemmeno noi coinvolti in prima persona avevamo potuto vedere. Ci sono 94mila pagine mi sembra un lavoro spropositato rispetto a tutto il resto che avviene nel paese”. Per la Boschi gli attacchi al partito sono il frutto del loro peso nelle svolte del paese: "Attaccano Italia Viva perché siamo stati determinanti in tutti i passaggi decisivi di questa legislatura. Abbiamo fermato i progetti di Matteo Salvini, bloccando l'ascesa della destra sovranista, e mandato a casa Giuseppe Conte aprendo a Mario Draghi". Infine, in merito alla pubblicazione del conto corrente di Renzi sul Fatto Quotidiano denuncia: “anche lì c’è una violazione del diritto alla riservatezza. Se si può impunemente stare al di sopra della legge e quindi anche chi fa le indagini non rispetta le leggi ma si pone al di sopra delle leggi, può capitare a qualunque cittadino”.

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