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Draghi imbalsamato al Quirinale, Cirino Pomicino sgancia la bomba sul Colle

Giorgia Peretti
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Paolo Cirino Pomicino stronca l’ipotesi di Mario Draghi come successore di Sergio Mattarella: “E' utile al Paese non imbalsamato al Quirinale”. A Coffee Break, nella puntata di sabato 13 novembre, si vaglia il toto nomi emerso in queste settimane per il grande appuntamento dell’elezione del presidente della Repubblica. Dalla lista però andrebbe depennato il nome dell’attuale premier che per l’ex ministro Cirino Pomicino farebbe più bene all’Italia in veste di presidente del consiglio: “E' una carta utilissima e autorevolissima per il Paese e per l'Europa non per "l’imbalsamento". Nel Consiglio Europeo ci va il Capo del Governo non il Capo della Repubblica”. Poi liquida bruscamente l’ipotesi di Giancarlo Giorgetti sul doppio mandato di Draghi: “Significa parlare senza pensare, è una freg**ccia”. “Draghi è vincente per l’Italia non nel caso della presidenza della Repubblica ma lo è per l’Europa che ha perso la Merkel. Lui può essere una chiave in questo caso, così come può esserlo da presidente del consiglio ma imbalsamarlo è sbagliato”, aggiunge.

 

 

 

 

 

In questo momento delicato, per Pomicino la figura del presidente della Repubblica deve rispondere a tra profili: “Deve avere un'esperienza di governo, un'esperienza politica significativa e dei rapporti internazionali”: “Abbiamo visto una cosa mai esistita in nessuna democrazia parlamentare del mondo. Per tre governi il Parlamento non ha indicato un membro del Parlamento come presidente del Consiglio, abbiamo avuto tre governi con due persone estranee”. Poi conclude: “Adesso andiamo a eleggere un presidente della Repubblica che non è stato mai votato neanche al condominio?”.

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