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Trump verso la ricandidatura: "Annuncio nel 2022". E i sondaggi terrorizzano Biden
L’ex presidente Donald Trump ha detto che «probabilmente» aspetterà le elezioni di Midterm del 2022 prima di annunciare la sua candidatura alla Casa Bianca per le elezioni del 2024. «Penso che, sinceramente - ha detto a Fox News - molta gente sarà davvero felice di questa decisione».
Alla domanda se pensa che altri repubblicani, tra cui il governatore della Florida Ron DeSantis o l’ex ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley, potrebbero candidarsi, Trump ha raffreddato l’ipotesi. «Abbiamo molti bei nomi - ha commentato - ma quasi tutti hanno detto che si ritirano se mi candiderò».
Trump ha definito DeSantis un «brav’uomo», aggiungendo «ma abbiamo molta gente straordinaria». Riguardo Haley, l’ex presidente ha detto che «ogni tanto deraglia», un apparente riferimento alle critiche che l’ex ambasciatrice rivolse a Trump riguardo l’insurrezione del 6 gennaio. «Haley ha detto che non si candiderà se correrò io - ha aggiunto - e penso che questo sia un segno di rispetto. Io sono stato molto buono con lei».
Intanto l'amministrazione democratica guidata da Joe Biden fa i conti con sondaggi sempre più negativi. Il via libera del Congresso al piano Infrastrutture arriva nel momento in cui l’indice di gradimento degli americani verso Joe Biden è così basso che, se si votasse oggi, Donald Trump lo batterebbe di due punti.
È quanto emerge da un sondaggio realizzato a livello nazionale dall’Emerson College di Boston. Il cinquanta per cento degli americani boccia Biden, solo il 41 approva il suo operato, cinque punti in meno rispetto a settembre. Il calo è, soprattutto, tra gli afroamericani: l’indice di approvazione è sceso di venti punti, dal 72 al 52 per cento.
Ma è il confronto con Trump a fornire ai democratici motivi di preoccupazione: l’ex presidente sarebbe avanti di due punti, 45 a 43 per cento, in un ipotetico testa a testa per la Casa Bianca.
Nelle periferie prevale Biden di un punto, in quelle rurali domina Trump con 32 punti di vantaggio, 62 contro il 30 per cento del democratico, mentre nelle aree urbane è avanti il presidente, 52 a 36.
Alla domanda chi voteresti alle elezioni di midterm del 2022, il 49 per cento ha indicato i conservatori, il 42 i progressisti. Il 62 per cento degli intervistati pensa che il Congresso abbia fatto meno di quanto si aspettava. La media dei sondaggi calcolata dal sito politico FiveThirtyEight non si discosta dal risultato del rilevamento bostoniano. La media indica in 42,9 la percentuale di approvazione di Biden al 5 novembre, poche ore prima del voto della Camera, avvenuto nella notte. Il 25 gennaio, dopo la prima settimana alla Casa Bianca, Biden era al 55 per cento, dato abbastanza costante, con lievi oscillazioni, fino a giugno, quando è peggiorata la situazione pandemica.
Il crollo di popolarità si è registrato nei giorni della ritirata americana da Kabul e dell’attentato all’aeroporto internazionale. «I consensi sono in costante calo - ha confermato Mark Penn, co-direttore dei sondaggi per conto di Harvard/Caps/ Harris - in pratica il presidente è sostenuto solo dalla sua base elettorale. Il declino è stato accelerato dalla percezione dell’incertezza nel gestire i temi economici». Il punto più basso di affidabilità, Biden l’ha registrato sull’Afghanistan: solo il 33 per cento degli americani, secondo il sondaggio di Harvard, ha approvato il suo modo di agire.