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Come Corea del Nord e Cina: Giorgia Meloni a valanga sulla repressione dei no-green pass. Poi la stoccata a Matteo Salvini

Giada Oricchio
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Giorgia Meloni al contrattacco su green pass e manifestazioni: “Immagini da Corea del Nord e Cina”. Poi rivela: “Draghi contrariato dall’uso degli idranti”. La leader di Fratelli d’Italia, ospite di “Controcorrente” su Rete4, non si è sottratta ad alcuna domanda. Ogni volta ha raccolto la palla e rilanciato forte e decisa senza ricorrere al politichese o a finta diplomazia. Così è e non se vi pare. “Abbiamo visto centinaia di manifestazioni senza mascherina o ci sono le regole o non ci sono, invece la comunicazione e le Istituzioni usano due pesi e due misure. – ha dichiarato Giorgia Meloni -. Io non ho mai conosciuto Puzzer (il portuale triestino che ha dato vita ai primi blocchi, nda), non so chi sia, ma è un uomo che viene a Roma, si mette lì con un banchetto per parlare con qualcuno delle Istituzioni e gli danno un DASPO dalla Capitale per un anno, ma il DASPO ai centri sociali che devastano le città non glielo abbiamo mai dato. Cerchiamo di essere seri perché questa roba rischia di peggiorare il clima”. Prima battuta e prima  bomba.

Le manifestazioni no green pass sono tema caldo e divisivo: “Evidentemente Draghi è d’accordo con il Ministro degli Interni Lamorgese, se volesse revocarla lo farebbe. Ha detto che lavora benissimo, ma io non sono d’accordo. Posso non essere d’accordo con chi manifesta, ma per me se qualcuno vuole manifestare contro il governo deve poterlo fare. Siamo ancora una democrazia, Draghi o non Draghi. La violenza è da condannare, le manifestazioni no”. Il tono si è fatto brusco sulla Lamorgese: “Ha fatto sparare con gli idranti sui lavoratori in ginocchio che si tenevano per mano però non li ha usati contro i rave illegali dove migliaia di persone da tutta Europa stavano lì ammassati, a drogarsi e devastare un’area protetta”. Poi ha tirato fuori un retroscena: “Ho detto a Draghi che mi preoccupa questa repressione del dissenso a volte con metodi duri su gente inerme, su chi difende il diritto a lavorare. Non mi ha spiegato perché e mi è sembrato contrariato dalle immagini, sono immagini che si possono vedere in Corea del Nord, in Cina, Turchia, ma non in Italia. Vedere un Ministro dell’Interno che multa lavoratori distanziati e non dice niente su tutte le forme di illegalità, spara con gli idranti e mette muri per non far passare la manifestazione, ma poi se noi diciamo mettiamo un muro per non far entrare gli immigrati illegali, allora noi siamo disumani. Cerchiamo di essere seri, il Covid non si usa per fare propaganda o i propri interessi”.

 

 

 

Anche sul green pass, il capo dell’opposizione è fuori dal coro: “Siamo il fiore all’occhiello d’Europa insieme a Spagna e Portogallo per contagiati? Vi comunico che gli altri due Paesi non hanno green pass. Il principio che sostengo è che il GP era una misura molto aggressiva che non era necessaria se si fosse fatta campagna seria d’informazione sui vaccini. Secondo me alcune cose non hanno funzionato. La campagna vaccinale si poteva fare diversamente, ad esempio facendo molta meno confusione sulle informazioni e tranquillizzando gli italiani. Diciamo la verità: il caso AstraZeneca, le due dosi sì e no, il green pass che dura 12 mesi, ma il vaccino sei… la gente non ci capisce niente e va in confusione o si spaventa. Io insisto da mesi che i vaccini da soli non avrebbero risolto il problema”. Per Meloni servivano una serie di altre misure ma il Governo si è concentrato solo sul green pass con la conseguenza che il Natale è a rischio restrizioni: “Non siamo liberi, signori. Perché non si è pensato al potenziamento dei mezzi pubblici? Sono il più grande cluster del mondo. Poi mettere in sicurezza le scuole e il tema delle cure. Non faccio il medico, ma perché il Covid è l’unica malattia al mondo per cui non c’è una cura? Adesso ci lavora Pfizer, ma perché la ricerca italiana non ci sta lavorando? Perché non è stata concentrata a cercare una cura per il Covid? Qui non si può parlare di cura per il Covid, c’è solo il vaccino ma così ce lo portiamo dietro anni”.

 

 

 

Giorgia Meloni ha ammesso di avere un rapporto molto cordiale e franco con Mario Draghi, ma di essere “preoccupata perché il Governo è fuori tempo massimo per la presentazione della manovra in Parlamento. Se continua così non potremo valutarla”. E se il Presidenzialismo, su cui rilancerà la sfida, è la “madre di tutte le grandi riforme che si possono fare in Italia”, il no a elezioni anticipate in caso di elezione di Mario Draghi al Quirinale l’ha fatta sbottare: “Mi sembra folle che il governo resti in carica. I cittadini italiani esistono o no? Possono dire la loro o no? Ci interessa cosa hanno da dire? Non ci frega più niente? Se è così, signori, abbiamo un problema. Questa non si chiama democrazia”. E ne ha anche per Matteo Salvini che ha cambiato idea sul voto anticipato: “Sa benissimo come la penso e non so perché abbia cambiato idea rispetto a quello che diceva prima. Io continuo a ritenere che prima i cittadini scelgono da chi farsi rappresentare e meglio è”.

 

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