l'inchiesta
Matteo Renzi, il Fatto Quotidiano pubblica l'estratto conto: la devastazione della privacy
Soldi dall'Arabia, banche e Benetton per le conferenze. Il Fatto quotidiano pubblica l'estratto conto di Matteo Renzi ed è la devastazione della privacy. Eccoli lì tutti i conti del leader di Italia Viva: in due anni il senatore ha incassato 2,6 milioni: a retribuire gli “speech”, dal “principale giornale coreano” al ministero delle Finanze saudita. Secondo quanto riporta la giornalista del Fatto Valeria Pacelli "il conto corrente è alimentato per lo più dai bonifici bancari, anche esteri".
“Mi auguro che gli inquirenti possano dire la stessa cosa e non abbiano violato nessuna legge" aveva scritto nella sua e-news Renzi proprio in merito alle inchieste sulla Fondazione Open che riguardano presunti finanziamenti illeciti alla sua attività politica. "Nelle prossime settimane, andremo a verificare le carte nelle aule della Giustizia mentre alcune redazioni celebrano il processo giustizialista in contumacia". Detto fatto.
Renzi è finito così non solo nel mirino dei giudici, anche ma anche dei giornalisti del “Fatto" che dedicano due pagine agli incassi del leader conferenziere. “C’è una società di consulenza del Regno Unito e anche un quotidiano coreano" si legge sul giornale. E ancora: "Due società italiane di cui una fondata da Alessandro Benetton e persino il ministero delle Finanze dell’Arabia Saudita. Ecco chi paga gli speech di Matteo Renzi. In totale, dal 2018 al 2020, il senatore oggi leader di Italia Viva, ha guadagnato (non solo con gli speech) oltre 2,6 milioni di euro in totale. Il dettaglio degli incassi (legittimi) dell’ex premier, sia per le conferenze ma anche per altro, ad esempio per i libri, sono finiti agli atti dell’indagine della Procura di Firenze….”, racconta il quotidiano di Marco Travaglio, in merito alle accuse di concorso in finanziamento illecito assieme agli ex ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi.
Tra gli introiti denunciati da Renzi spuntano anche i risarcimenti danni del cantante Piero Pelù, che lo aveva definito “boy scout di Licio Gelli”. “È plausibile ritenere che il pagamento sia stato disposto quale composizione di una lite, dopo una querela per diffamazione presentata dal Senatore nei confronti del cantante”. Poi ci sono gli aerei: il Pd rimborsa sul conto di Renzi il volo per Johannesburg con 8.363 euro per il “viaggio Johannesburg 15-17 luglio 2018, in occasione del centenario della nascita di Nelson Mandela.