la faida del carroccio
Rivoluzione Salvini nella Lega: ecco come risponde a Giorgetti
Una conferenza programmatica per disegnare il futuro del Carroccio e un lavoro sempre più avviato per costituire un nuovo gruppo nell'Europarlamento, in antitesi all'opzione di adesione al Ppe.
Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini all'ultima intemerata di Giancarlo Giorgetti, che in un'intervista concessa a Bruno Vespa per il suo ultimo libro aveva usato parole durissime nei confronti del segretario della Lega.
Salvini, furioso per l'ennesimo attacco subìto dal ministro dello Sviluppo economico, non ha perso tempo e ha deciso di far valere la sua forza nel partito per ribadire la sua linea. Domani al Federale, convocato nel tardo pomeriggio a Roma, il leader del Carroccio lancerà una grande assemblea programmatica della Lega, da fare entro la fine dell’anno nella Capitale. Saranno coinvolti tutti i rappresentanti del partito: sindaci, governatori, parlamentari, eurodeputati, membri del governo. Un modo per disegnare il futuro del partito e, segnatamente, per mettere di fronte i dirigenti a un vero e proprio aut aut: o con me o con Giorgetti.
Non finisce qui, perché l'ex ministro dell'Interno ha anche partecipato a una videoconferenza con il premier polacco, Mateusz Morawiecki, e il premier ungherese, Viktor Orban. Lo rende noto un esponente di Fidesz, il partito di Orban. Nel colloquio i tre avrebbero discusso, secondo quanto si apprende, la creazione di un nuovo gruppo politico europeo composta da Lega, Fidesz e PiS (il partito di Morawiecki). «Le parti interessate proseguiranno questa settimana i colloqui su forme concrete di cooperazione futura», spiega la fonte. Un'evidente reazione all'invito di Giorgetti a iscrivere la Lega ai Popolari, opzione subito scartata dal segretario.
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In ultimo, Salvini ha anche pronti una serie di emendamenti per rivedere il reddito di cittadinanza. L’obiettivo è rendere lo strumento più efficace, evitare gli abusi e risparmiare risorse per destinarle al taglio delle tasse». Una mossa che può essere letta in antitesi alla cena che ieri sera ha visto attovagliarsi insieme Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti, gli ultradraghiani rispettivamente di Movimento 5 stelle e Carroccio.