La resa di Draghi: nel Dl Concorrenza salve le concessioni di balneari e ambulanti
Il premier non tocca la materia scottante. Sì solo a una "mappatura" delle concessioni
I nodi che riguardano spiagge e ambulanti non saranno nella riforma della Concorrenza. È questa la scelta del governo nella cabina di regia che precede la riunione di domani del Consiglio dei ministri, non ancora convocata ma che dovrebbe tenersi nel pomeriggio.
Nei sessanta minuti di confronto con il premier, Mario Draghi, i capidelegazione delle forze di governo hanno scelto di "stralciare" le questioni più spinose, quelle su cui manca ancora la quadra ma che dovranno essere affrontate in una seconda fase. Il compromesso prevede anche una mappatura per quel che concerne le concessioni balneari.
Altro punto affrontato è quello che riguarda gli impianti idroelettrici, che resteranno nell’alveo delle competenze delle Regioni con la possibilità di un intervento statale laddove si verificassero dei rallentamenti. Una misura che, di fatto, attribuirebbe al governo la possibilità di esercitare poteri speciali per sbloccare ogni eventuale impasse infrastrutturale. Alla fine è la linea del premier a passare. Giovedì scorso, infatti, Mario Draghi aveva motivato il rinvio del provvedimento a questa settimana per la presenza di «questioni molto complesse e molto tecniche» che hanno reso necessario un extra-time di riflessione. «Meglio farla bene e con l’ok unanime del Consiglio dei ministri», aveva sottolineato il capo del governo.
Una volta ricevuto il via libera del Cdm, il testo sarà alle Camere. Intanto, sul fronte della maggioranza, Giuseppe Conte torna sulla scelta di non ripristinare il Cashback, ricordando che «l’evasione fiscale supera i 100 miliardi annui e incide sulle lunghe liste d’attesa nei nostri ospedali, sui servizi ai cittadini, sulle scuole». Ma il leader del M5S punta il dito su una parte degli alleati: «Alcune forze politiche continuano a strizzare l’occhio agli evasori».
Proprio nel giorno in cui da Iv e dal centrodestra ripartono le critiche al Reddito di cittadinanza, una delle misure di bandiera del Movimento in questa legislatura, per la questione dei "furbetti". «Abbiamo già sollecitato e ottenuto nuovi interventi nella legge di Bilancio per controlli più rigidi e una prevenzione più efficace - replica Conte -. Questi abusi sono un insulto alle famiglie in condizioni di povertà, ai lavoratori sottopagati, ai disabili, ai più fragili».