"Quella foto ridicola a Trevi...". L'ultimo delirio anti-draghiano di Montanari
Pur di criticare il premier lo storico dell'arte si arrampica sugli specchi
Sull'esito del G20 a Roma i commentatori sono divisi. Ma su una cosa si sono mostrati tutti d'accordo: l'organizzazione impeccabile dell'Italia e la bella cartolina inviata al mondo dalla Città eterna, finalmente destinataria di una buona pubblicità.
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Tutto ok, quindi? Non proprio. Perché lo storico dell'arte Tomaso Montanari - anche commentatore del Fatto Quotidiano e rettore dell'Università di Siena - ospite di "Otto e mezzo" ha qualcosa da ridire su un aspetto in particolare: la foto dei leader del G20 davanti alla Fontana di Trevi. E perché un'immagine che ha fatto il giro del mondo sarebbe da condannare. Questa la cervellotica teoria di Montanari: "I grandi della terra davano le spalle alla Fontana e all'acqua, simbolicamente è uno scenario molto negativo. Così come il gesto di gettare una monetina con disprezzo dell'acqua".
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A dirla tutta, sembra l'ennesimo artificio verbale per mettere nel mirino il premier Mario Draghi. E a riportare Montanari alla realtà ci pensa l'editorialista del Corriere della Sera Paolo Mieli, a sua volta ospite dalla Gruber. "Quella di tirare una monetina nella Fontana di Trevi dando le spalle al monumento è una tradizione dei turisti da decenni. E il fatto che i leader davano le spalle alla Fontana per la foto è molto semplice: se si fossero girati dell'altra parte nella foto sarebbero usciti i palazzi della piazza, e non avrebbe avuto molto senso".
Ineccepibile. Ma non per Montanari, evidentemente...