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Soldi da uno Stato estero? Non s'è mai visto. Calenda disintegra Renzi

Giorgia Peretti
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“Non si fa politica così”, Carlo Calenda fa a pezzi Matteo Renzi a “Carta Bianca”. Il leader d’Azione, candidatosi a sindaco di Roma nelle scorse elezioni amministrative, è ospite nel programma di approfondimento serale di Rai 3, condotto da Bianca Berlinguer, martedì 2 novembre. Ad accendere l’intervento di Calenda è la proposta della conduttrice di formare una forza di centro unendosi al partito di Renzi, Italia Viva. Calenda aveva già criticato la scelta dell’ex PD di volare in Arabia Saudita durante la votazione del Ddl Zan e negli studi della Berlinguer rinnova la sua posizione.

 

 

 

 

 

Due sarebbero i punti che non coinciderebbero con il proprio progetto: la linea politica e la questione morale: “Come fai a essere riformista se ti allei con Miccichè in Sicilia e in tantissimi comuni coi 5 Stelle? Qual è la linea politica? La seconda cosa è una questione etica: cioè io penso che tu non possa far convivere come leader politico l'attività di affari e certamente non lo puoi fare quando questa attività è fatta con stati stranieri”. Il leader di Iv riceverebbe delle ingenti somme di denaro in quanto membro del “Board del Future investment initiative” voluta da Mohammed bin Salman. “Non c'è un presidente – prosegue durissimo- nella storia della politica mondiale che in carica ha preso soldi da uno stato. Poi finita la carica uno può essere d'accordo o disaccordo ma comunque sei fuori. Durante però tu non puoi prendere soldi da uno stato”. Dal canto suo, Matteo Renzi continua ad affermare che non c’è una legge a vietarlo ma anche qui Calenda dice la sua sottolineando la sua contraddizione: “la legge non c'è perché nessuno l'ha mai fatto nella storia. Nessuno ha mai preso uno stipendio da uno stato estero mentre era in carica e lavorava. Se tu ti dichiari liberale e poi ti dichiari Obamiano e poi ti fai dare i soldi dal Nuovo Rinascimento di Bin Salman è una roba che insieme non ci può stare”.

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