"Immunizzeremo il 70% degli esseri umani", Speranza vaccina il mondo
«La mia idea è che il vaccino non possa essere considerato un privilegio dei paesi più forti ma debba essere considerato un diritto di tutti i paesi del mondo». Con queste parole Roberto Speranza si lancia nella missione di vaccinare tutto il pianeta. L’obiettivo, molto ottimista, è di immunizzare il 70% degli esseri umani entro la metà del prossimo anno. L’Italia sarà la prima nazione a guidare la task force internazionale ad hoc che è stata istituita ieri durante il G20 «Finanza e Salute». Il documento, approvato all’unanimità, rafforza il Patto di Roma.
Questo patto era stato siglato a inizio settembre al termine di un vertice di due giorni ai Musei capitolini tra i ministri della Salute. La task force sarà «permanente» e «per il primo anno sarà presieduta dall’Italia e dall’Indonesia che ospiterà il prossimo G20, e che sarà il cuore dell’iniziativa per i vaccini nel mondo, il luogo dove si discuteranno queste politiche per fare passi avanti», ha aggiunto Speranza al termine del vertice all’Eur. «Abbiamo condiviso la necessità di rafforzare le campagne di vaccinazione in tutto il mondo, e l’impegno ad arrivare entro la fine dell’anno al 40% della popolazione mondiale vaccinata e al 70% entro la metà del 2022». Traguardo molto lontano, visto che a settembre eravamo solo al 10%, come ricordato da Tedros Adhanom Ghebreyesu, dg dell’Oms.
Per quanto riguarda i fondi a disposizione di questa operazione, richiamata anche dal segretario dell’Onu Antonio Guterres, «c’è l’impegno di tutti paesi del G20 a intervenire un con un sostegno economico molto forte. Abbiamo quantificato l’obiettivo del 70% di vaccinati, le cifra necessarie saranno investite».
L’Italia sta già donando grandi quantitativi di vaccini ai Paesi più poveri. Le fiale anti-Covid inviate all’estero sono soprattutto quelle di AstraZeneca rimaste inutilizzate nei magazzini. In base ai dati forniti da Draghi una settimana fa, sono 11 milioni le dosi già regalate alle nazioni più bisognose. L’obiettivo, però, è di arrivare a 45 milioni. Tra i maggiori beneficiari della generosità italiana figurano Vietnam e Indonesia (tre milioni di dosi ciascuno), Iran (1,5 milioni), Tunisia (1,5 milioni) e Libano (700mila). Ma anche Yemen, Iraq, Uganda, Albania, Algeria e Kosovo.
Tornando alla giornata di ieri, Speranza ha lodato il nostro Paese per quanto sta facendo nel campo dei vaccini: «Dobbiamo continuare con la campagna di immunizzazione che è lo strumento fondamentale e dobbiamo insistere ancora sulle prime dosi: siamo arrivati all’86,2% che è un numero molto significativo, ma dobbiamo ancora crescere. Inoltre dobbiamo accelerare la campagna sulle terze dosi che sono importanti per proteggere in modo particolare le persone più fragili. Siamo partiti con gli over 60 e con i fragili e dobbiamo insistere su questo terreno». Di allentare le misure di sicurezza per ora non se ne parla.
Il ministro ha sottolineato «che la pandemia è ancora in corso» in Italia e che quindi «occorre massima attenzione e cautela»: «la mia richiesta è di continuare a usare quelle misure di precauzione e di cautela a partire dall’utilizzo delle mascherine che considero decisivo».
E alla domanda se sia preoccupato per la manifestazione di oggi contro il green pass, Speranza ha risposto: «Penso che dobbiamo continuare a parlare con l’evidenza scientifica e con i fatti. Da ogni angolo del mondo arrivano ricerche quasi quotidianamente che segnalano che i vaccini consentono una gestione molto migliore della pandemia e tutti questi dati che sono si basano su evidenze scientifiche molto serie ci dicono che i vaccini sono efficaci e sicuri. I vaccini sono la vera arma, il vero strumento, la vera chiave per aprire una stagione diversa».